E alla fine arriva la bagarre. La “maratona” per il PGT finisce (ancora) in polemica in consiglio comunale a Legnano
Finale di seduta burrascoso per il consiglio comunale di Legnano, che tornerà a parlare di PGT lunedì 4 e martedì 5 dicembre
E alla fine arriva la bagarre. Ancora un consiglio comunale finito in polemica a Legnano, dove la tappa di martedì 28 novembre della “maratona” consiliare per l’adozione del nuovo piano di governo del territorio si è chiusa con uno scontro durissimo tra maggioranza e minoranza sulla prosecuzione della seduta, dopo una due giorni di discussione complessivamente costruttiva a detta dell’assise stessa.
Pietra dello scandalo una mozione d’ordine presentata dai gruppi di maggioranza che hanno chiesto la convocazione di un’ulteriore seduta di prosecuzione dei lavori per la serata di oggi, mercoledì 29 novembre quando, superata la mezzanotte, la presidente Daniela Laffusa, che presiede i lavori consiliari al posto di Umberto Silvestri per l’incompatibilità di quest’ultimo, stava per sospendere i lavori. Mozione dichiarata inammissibile dalla presidente del parlamentino, che avrebbe voluto riportare il PGT in aula il prossimo martedì 10 gennaio visto il bilancio previsionale all’ordine del giorno per le prossime sedute già convocate.
Ne è nato ancora una volta un muro contro muro dai toni – eufemisticamente – accesi e in più passaggi anche poco edificanti, con la stessa presidente e diversi consiglieri sul punto di abbandonare l’aula e la maggioranza che a gran voce ha chiamato in causa il segretario comunale Sandra D’Agostino. Segretario che ha ribadito come il punto in discussione fosse aperto e la seduta non potesse quindi essere sospesa – con vibranti proteste dai banchi dell’opposizione e dalla presidente Laffusa stessa e richiami a “precedenti” decisi dal presidente Umberto Silvestri – e come spettasse al presidente la decisione sull’ammissibilità della mozione d’ordine, con decisione in capo al consiglio comunale laddove ci sia opposizione da parte del proponente.
Tra accuse reciproche (tante) e inviti al dialogo e al ritorno al tavolo della conferenza dei capigruppo per distendere gli animi (pochi), di quando tornare a confrontarsi sul piano di governo del territorio in cantiere se n’è parlato ancora per due ore. Fino alla decisione finale di tornare in aula il 4 e 5 dicembre, con lo slittamento della seduta già convocata al 6 dicembre. Non senza che la presidente Laffusa si dichiarasse «dispiaciuta e amereggiata dalla situazione», definita senza mezzi temini «irrispettosa» della sua persona «politicamente e umanamente» e desse voce all‘intenzione di rivolgersi agli organi competenti per quanto successo.
Foto di archivio
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