Quantcast

Scuola e bocciatura: “L’insuccesso è una occasione per ripartire”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore in merito al dibattito sulla bocciatura e la scuola partito dal palco di Confindustria

Assemblea Confindustria Alto Milanese

Caro direttore

Vorrei riprendere l’intervento che avete pubblicato del “celebre pedagogista Daniele Novara”. Innanzitutto mi chiedo se abbia letto e con la dovuta attenzione l’intervento del Presidente Carminati.

Avendo ascoltato l’intero intervento, non mi sembra proprio che all’assemblea di Confindustria si sia parlato di “educare mortificando”. Si è parlato invece di sogni e dei sacrifici per raggiungerli (niente che abbia un valore è gratis, mai!!), ma anche della possibilità di fallire e di sbagliare, sia a scuola come nella vita da adulti. Si è parlato dell’insuccesso come di un’occasione per ripartire con basi e motivazioni nuove, per imparare dagli sbagli, farne tesoro e ricavarne nuova forza.

Io non sono né celebre né pedagogista, ma cerco solo di usare il buon senso. Lei, e molta gente con lei, confonde il brutto voto o la bocciatura come un giudizio “mortificante” sulla persona, ma non è così. Non deve essere così!

Se un’azienda fallisce è perché non raggiunge le condizioni minime per sopravvivere e crescere, a prescindere dal fatto che l’imprenditore sia un asino o un genio. E di ragioni per fallire, soprattutto in Italia, ce ne sono davvero tante. Allo stesso modo, il voto negativo è un prendere atto che in una determinata materia o in un argomento specifico, non si sono raggiunte le competenze minime per la sufficienza. Non è un giudizio sullo studente in sé, come persona. Se prendo un quattro in matematica non sono un fallito, ma semplicemente non ho capito o non ho studiato qualcosa…

Se ciascuno di noi ripensasse, con onestà, alla propria esperienza scolastica, cercando di individuare chi sono gli insegnati che gli hanno davvero trasmesso qualcosa di utile per la vita, dubito fortemente che la scelta cadrebbe su quelli che ci hanno sempre e comunque dato bei voti anche se non meritati. Sempre per buon senso, mi verrebbe da dire che il fallimento e l’insuccesso, volenti o nolenti, fanno parte della vita di tutti. Voler a tutti i costi “preservare” i nostri figli dal vivere quest’esperienza, non penso li renda più forti, anzi. Si rischia di avere degli adulti che al primo insuccesso o al primo “no” crollano, incapaci di gestire la situazione, con conseguenze anche pesantissime. Non è meglio forse abituarsi fin da piccoli a vivere pienamente i successi di tutti i giorni, ma allo stesso tempo imparare a superare gli ostacoli che incontrano ed incontreranno inevitabilmente, sulla loro strada?

Ritornando sulla questione bocciatura, al contrario del dott. Novara, non me la sentirei di sostenere che esiste una soluzione che va sempre bene per tutti. Grazie a Dio, siamo tutti diversi e la nostra diversità è la nostra ricchezza. Ci sono sicuramente ragazzi cui un’eventuale bocciatura non gioverebbe in alcun modo ed altri cui, al contrario, cambierebbe la vita.

Nel suo intervento, il presidente Carminati non voleva attaccare la scuola, piuttosto sottolinearne l’eroicità, considerato i risultati che raggiungono con risorse sempre più limitate. Anche la scuola, però, è fatta di persone e, se da una parte ci sono insegnanti (la maggior parte, fortunatamente) che letteralmente si consumano per i propri studenti, ce ne sono altri che forse hanno sbagliato lavoro.

Per quanto si possa essere bravi e preparati, fare l’insegnate non è un lavoro per tutti! Per questo il Presidente, nel suo intervento, parlava di necessità di incentivi e meritocrazia anche tra i docenti. Il lavoro dell’insegnate non deve essere prerogativa esclusiva per santi votati alla causa o per persone che non riescono a piazzarsi da altre parti.

Concludo con la speranza che la sollecitazione del Presidente Carminati non venga lasciata cadere, ma possa essere uno spunto di crescita e discussione per tutti. “Mettiamoci in gioco” e lavoriamo insieme, nel rispetto reciproco, per far crescere i nostri giovani … sono sicuro che sono più forti e maturi di quanto pensiamo noi adulti.

Un caro saluto

Stefano Cattaneo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 27 Novembre 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore