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60milaVitedaSalvare festeggia i suoi primi 10 anni di attività formativa

La nota associazione è nata, dopo la morte di Marco Bandera, studente 19enne dell’istituto Bernocchi di Legnano, per volontà di Mirco Jurinovich

DAE Dairago   3

SessantamilaVitedaSalvare Alto Milanese festeggia dieci anni di attività sul territorio per diffondere la cultura della prevenzione e dell’emergenza. Dieci anni di battaglie per far capire che l’uso del Dae (defibrillatore semiautomatico) può salvare la vita e per questo dev’essere alla portata di tutti. La nota associazione è nata, dopo la morte di Marco Bandera, studente 19enne dell’istituto Bernocchi di Legnano, per volontà di Mirco Jurinovich. Il noto soccorritore del 118 che all’epoca era tra gli operatori che avevano tentato di salvare Marco.

«Seppur l’idea di dare vita ad un’associazione per il contrasto alla morte cardiaca improvvisa sia nata nel 2001 dopo la tragica scomparsa di Marco, l’attività formativa di 60milavitedasalvare è iniziata nel 2013 in seguito alle difficoltà nel riuscire ad inserire gli aspiranti istruttori negli appositi corsi regionali, difficoltà superate grazie alla preziosa collaborazione di Progetto Vita Piacenza – spiega Jurinovich – Durante questi due lustri il numero dei corsi per l’insegnamento all’uso del defibrillatore e i momenti informativi rivolti ai cittadini e agli studenti sono cresciuti esponenzialmente: sono stati 305 i corsi BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) organizzati a favore dei cittadini, delle società sportive, delle aziende e di istituti scolastici e decine le serate e i momenti informativi che hanno visto la partecipazione di oltre 15.000 persone, il tutto grazie all’impegno di una squadra di 22 istruttori volontari».

Nel corso del 2023 ha preso avvio negli istituti legnanesi anche il “Progetto Vita Ragazzi”, mutuato dall’esperienza di Piacenza: «La scuola rappresenta il luogo privilegiato dove trasmettere la cultura della prevenzione della morte da arresto cardiaco, una patologia che colpisce improvvisamente oltre 60.000 persone in Italia e 400.000 persone in Europa ogni anno – spiega Jurinovich -. L’arresto cardiaco è un evento rapido, che lascia solo 5 minuti per intervenire. È stato dimostrato ampiamente che se si interviene entro questo brevissimo spazio di tempo con la defibrillazione precoce, praticata anche da personale non sanitario, si può salvare la vita di una persona colpita da arresto cardiaco. Affinché possa essere attivato in modo ottimale il sistema che consente l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico (DAE) è dunque necessaria un’informazione estesa e diffusa in tutta la comunità a partire dai giovani nelle scuole . Il metodo prevede una formazione circolare rivolta sia agli studenti che agli insegnati: saranno proprio questi ultimi a farsi portatori della cultura del corso rinnovando, anno per anno, la preparazione degli studenti. L’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato e ci scusiamo per non essere riusciti a soddisfare tutte le richieste pervenute».

Jurinovich ha poi ricordato che sta proseguendo anche l’attività di diffusione dei defibrillatori pubblici nonostante il furto di ben 6 apparecchi verificatosi nel mese di settembre: «Il consiglio direttivo ha deliberato l’acquisto degli apparecchi sottratti utilizzando i fondi pervenuti dalle donazione del 5×1000 e una risposta è arrivata anche da cittadini e realtà del territorio grazie alle donazioni dei quali, a breve, allestiremo nuove postazioni DAE».

 

Jurinovich: «20 anni fà moriva Marco. Oggi la legge sul Dae è ancora in “ostaggio” in Senato»

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Novembre 2023
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