La gelosia, il possesso, il dover chiedere permesso ad un uomo, l’isolamento e poi giustificare le azioni violente dell’altro pensando di averle provocate con un atteggiamento sbagliato. Quando l’errore sta nel contesto culturale in cui donne e uomini sono cresciti, una storia che si ripete ormai da secoli radicata nella quotidianità famigliare. Una educazione sbagliata che oggi viene individuata come “patriarcale”, ma che in realtà è una forma di analfabetismo sentimentale a tutto tondo. È stato in questo contesto che si sono mossi i relatori inviatati da Auser Filo Rosa a parlare di violenza di genere: quattro esperti che hanno parlato ad un’attenta platea in sala Leone da Perego a Legnano. Qui non è stato solo raccontato il vista femminile, ma anche quello maschile attraverso un’associazione di Torino “Il cerchio degli uomini” che cerca di intercettare gli uomini violenti. Durante i lavori, aperti dal sindaco Lorenzo Radice e dall’assessore Ilaria Maffei, è stato anche affrontato il tema dei minori vittime di violenza assistita.

La mattina di confronto tenutasi martedì 21 novembre, denominata “Violenza di genere oggi: un tema solo al femminile?”, rientra nel ciclo d’incontri programmato dal Centro Antiviolenza AltoMilanese con il Comune di Legnano per far riflettere la comunità sul tema della violenza sulle donne. Ad intervenire per prima, illustrando quali sono i compiti di Auser Filo Rosa, è stata Greta Zaffaroni psicologa e psicoterapeuta operatrice Cav Legnano accoglienza sostegno e accompagnamento della donna maltrattata. A seguire Maurizio Pisani responsabile della comunicazione dell’associazione “Il cerchio degli uomini” Torino, ha raccontato l’esperienza di questa realtà.

Mentre Giulio Corrado psicologo, psicoterapeuta. vice presidente della cooperativa “Dorian Gray” ha parlato del servizio Savri (servizio per autori di violenza nelle relazioni intime). Una realtà istituita sul territorio da un gruppo di psicologi e psicoterapeuti che si rivolge agli uomini violenti: «Gli uomini – ha spiegato Corrado – possono arrivare a noi spontaneamente o possono essere incoraggiati a rivolgersi a noi da altri Servizi, professionisti o parenti. In ogni caso, è richiesto che sia l’uomo a contattarci telefonicamente per concordare il primo appuntamento». Il convegno, moderato da Alice Salducco psicologa e operatrice Cav Legnano, è stato chiuso da Clementina Malenchini avvocato del foro di Milano, curatore speciale dei minori, ruolo ed esperienza diretta a tutela dei minori.

Numerose le domande fatte dal pubblico ai relatori al termine degli interventi. Diverse le riflessioni emerse e tutte unite da un unico comun denominatore: cambiare la cultura sociale e farlo a partire dalle scuole. E chissà magari un giorno il “sogno” espresso già nel 1800 dal poeta Rainer Maria Rilke si esaudirà e allora la donna non sarà più considerata una figura opposta all’uomo, ma solo una «creatura femminile» al pari di quella maschile.

Legnano contro la violenza sulle donne, spettacoli ed incontri sino a dicembre