Venerdì 24 novembre San Giorgio su Legnano dice “basta” alla violenza contro le donne con una serata di letture intervallate da brani musicali organizzata dalla sezione cittadina di ANPI con l’associazione Città Invisibili in occasione della Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne.

La Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza che affonda le sue radici nell’autunno di 63 anni fa, quando il 25 novembre 1960 le sorelle Patria, Minerva e María Teresa Mirabal furono bastonate e poi gettate in un burrone dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo a Santo Domingo dopo essere state fermate mentre andavano a far visita ai mariti in carcere. La violenza fu spacciata per un incidente, ma le giustificazioni accampate non ingannarono l’opinione pubblica dal momento che le tre donne erano note attiviste del gruppo clandestino Movimento 14 giugno, già finito nel mirino del governo. In loro memoria il 25 novembre 1981, durante il primo “Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”, la data fu riconosciuta come giornata simbolo contro la violenza sulle donne, poi istituzionalizzata dall’ONU nel 1999, dopo che nel 1993 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite aveva già approvato la “Dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne” ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.

«Il report sulla violenza sulle donne in Italia dal 1° gennaio al 28 maggio del 2023 riporta che sono stati registrati complessivamente 129 omicidi, di cui 45 vittime sono donne – spiega ANPI, citando i dati Istat 2014 in base ai quali quasi una donna su tre tra i 16 e i 60 anni nella sua vita ha subito una violenza fisica o sessuale e ricordando l’atto vandalico subito a luglio dalla panchina rossa di Piazza Falcone e Borsellino -. Di queste, 37 sono state uccise in ambito familiare o affettivo, mentre 22 sono state ammazzate per mano del partner o dell’ex partner. Il 19 novembre 2023 sono diventate 103 le vittime femminili: quasi 10 al mese. Purtroppo la scorsa settimana anche San Giorgio ha avuto un caso di violenza con una ferita di arma da fuoco su una donna per mano del compagno, poi suicida. Da ammirare il comportamento eroico di un giovane papà che ha evitato guai peggiori alla signora, vittima di violenza».

«Cosa si può fare – si chiedono ancora gli organizzatori -? Occorre prevenire la violenza, combattendo le sue radici culturali e le sue cause. Per questo sono essenziali le strategie politiche mirate all’educazione, alla sensibilizzazione, al riconoscimento e alla realizzazione delle pari opportunità in ogni ambito della vita pubblica e privata. L’obiettivo è lavorare per combattere le discriminazioni e gli stereotipi legati ai ruoli di genere e al sessismo, che producono le condizioni contestuali favorevoli alla perpetuazione della violenza maschile contro le donne. In tal senso l’attenzione deve essere massima alle nuove generazioni e investire nella formazione. Anche la scuola, fin dalle elementari dovrebbe abbandonare nei libri di testo gli stereotipi più diffusi, come quello di rappresentare il genere maschile forte, avventuroso, coraggioso, attivo, indipendente, astuto, sicuro di sé  mentre il genere femminile è emotivo, premuroso, pauroso, piagnucoloso, educato, buono, ingenuo, servizievole, vanitoso. Da rivedere anche gli “stereotipi di ruolo”: il maschio è legato all’ambiente di lavoro, la femmina si occupa della cura della casa e dei figli».