Il Martirio del giudice Rosario Livatino ricordato al Centro Culturale San Magno di Legnano
L’incontro promosso da un nutrito numero di associazioni culturali di ispirazione cattolica ha inteso far conoscere la figura di un Giudice che ha saputo interpretare la propria professione come vocazione
Toga e Martirio (con le maiuscole) sono gli elementi inscindibili, i tratti essenziali che caratterizzano la figura del giudice Rosario Livatino. Questo è quanto emerso nell’appassionato racconto della dottoressa Nicoletta Guerrero, già Giudice al Tribunale di Busto Arsizio, ora Presidente della sezione GIP al Tribunale di Genova e del Dottor Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica ad Avellino.
Un numeroso pubblico, onorato anche dalla presenza di autorità civili e militari, il dottor Salvatore Pasquariello, Prefetto di Varese, l’Architetto Mirella Cerini, Sindaco di Castellanza accompagnata della Vice Cristina Borroni, l’Ispettore Giuseppe Giulioni Vice Dirigente del Commissariato di Legnano, il Maggiore Francesco Laghezza comandante della Compagnia Carabinieri di Legnano, il Dottor Daniele Ruggeri, Comandante della Polizia locale di Legnano, il Generale Gianni De Gaudenz della Guardia di Finanza.
L’incontro promosso da un nutrito numero di associazioni culturali di ispirazione cattolica (Centro Studi Livatino, UCID-Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, Famiglia Legnanese, PoliticsHub, Alleanza Cattolica e Centro Culturale San Magno) ha inteso far conoscere la figura di un Giudice che ha saputo interpretare la propria professione come vocazione. Sono stati invitati due relatori che in diverso modo hanno incontrato Livatino e sono stati contagiati dalla sua passione per la giustizia con uno sguardo sempre attento e rispettoso per quella umanità che alberga sempre in ognuno, anche nel peggior criminale.
La dottoressa Guerrero, che giovanissima è stata catapultata in Sicilia, ha ricordato il suo primo incontro con Livatino, persona, riservata, esempio di assoluta dedizione al difficile compito della giustizia.
Il dottor Airoma , pur non avendo mai incontrato personalmente il Magistrato siciliano, ne ha approfondito la conoscenza in modo indiretto; nella veste di Vice Presidente del Centro Studi Rosario Livatino ha avuto modo di leggere i diari, gli atti di processi e sentenze, di ascoltare le testimonianza di quanti hanno avuto contatti diretti con il Giudice. Rosario Livatino, proclamato Beato da Papa Francesco il 9 maggio 2021 – ha affermato Domenico Airoma – non deve essere presentato come un idilliaco santino, e neppure come un eroe di imprese straordinarie, ma come un professionista della giustizia che ha reso straordinaria l’ordinarietà della sua missione.
Emozionante è stata anche la testimonianza di un cugino, residente nella nostra città, del Giudice Livatino, che ha rievocato il loro profondo legame e il prezioso insegnamento ricevuto.
Maria Teresa Padoan
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.