Manifattura di Legnano, Brumana insiste : “Carta canta, gli edifici storici saranno demoliti”
Il leader del comitato Salviamo la Manifattura insiste nella convinzione che alcune parti dell'area lasceranno il posto a una piazza e che verrà costruito un grattacielo. Intanto le minoranze richiedono la convocazione della commissione consiliare per discutere 79 argomenti del PGT
Non desiste dalla sua linea di ferma opposizione al “progetto” della nuova Manifattura di Legnano e, dopo il comunicato firmato dal sindaco Lorenzo Radice e dall’assessore Lorena Fedeli, Franco Brumana replica con un testo in cui ribatte punto su punto alle loro considerazioni. Intanto, prosegue la discussione sul PGT, grazie sempre ad iniziative della minoranza che ha richiesto la convocazione di una commissione consiliare straordinaria da prevedere in 5 sedute, la cui calendarizzazione avverrà anche dopo il consiglio comunale di martedì 14, quando all’ordine del giorno è stata programmata la variante generale al PGT. Con la richiesta di riconvocare la commissione 3, l’elenco di 79 argomenti da dibattere
Il sindaco e il suo assessore Fedeli sono stati molto turbati dalle firme raccolte sulla tutela e sulla valorizzazione della Manifattura .
Hanno perso il controllo ed hanno addirittura tentato di fare figurare queste sottoscrizioni come favorevoli alla loro proposta di nuovo Pgt , che prevede l’abbattimento di due edifici storici e la costruzione di un grattacielo all’interno della Manifattura .
Sono stati smentiti nientemeno che dall’ex sindaco Centinaio , che come altri cittadini di orientamento politico affine a quello della giunta , aveva firmato il nostro documento e che ha qualificato questa mistificazione come una presa in giro .
Ieri sono partiti al contrattacco mediatico, accusando chi ha raccolto le firme di creare un falso allarme a fini propagandistici e affermando che non esiste un progetto di demolizione di edifici storici e di costruzione di un grattacielo .
Però , come si usa dire , “CARTA CANTA “ e pertanto invitiamo a leggere con attenzione la scheda del nuovo PGT che qui sotto pubblichiamo .
Nella seconda pagina e nel capitolo “indici e parametri “ si può constatare che sono previste una superficie lorda massima complessiva di 38.500 mq e una superficie da mantenere, conservando una parte degli edifici esistenti, di 29.400 mq .
La differenza di 9.100 mq, corrispondente a 27.300 MC e a 91 appartamenti di 100 mq, riguarda quindi le nuove costruzioni che il PGT consente di realizzare e che , in via eccezionale non sono soggette a limiti di altezza .
L’area della nuova edificazione risulta molto ristretta ed e’ costituita dalla parte in grigio e in basso nel disegno riportato nella terza pagina , come e’ chiarito nella quarta pagina e nel capitolo “obiettivi e indirizzi progettuali “.
La soluzione del grattacielo sarà inevitabile per la scarsità dell’area disponibile .
Se verranno realizzati 700 mq per ogni piano l’edificio dovrà essere alto 13 piani .
E’ vero che la proprietà potrà decidere di costruire anche molto meno , però e’ assolutamente improbabile che rinunci al valore economico molto ingente della volumetria graziosamente elargita dal Comune , che può essere calcolato in misura superiore a 200 euro al mero cubo.
Dal disegno a pagina tre risulta che il convitto e l’edificio adibito a chiesa , a dormitorio, ad asilo e a teatro sono omessi e dovranno lasciare spazio a una piazza e a una parte di verde pubblico . La demolizione dei due importanti edifici storici e’ imposta quindi dal Comune che acquisirà la piazza e parchetto.
I vantaggi per il Comune derivanti dalla spropositata volumetria concessa sono indicati nella quarta pagina e nel capitolo “ obiettivi e indirizzi progettuali “. Consistono dalla piazza e dal verde pubblico, che saranno utili anche alla proprietà , dagli alberi e dalla pista ciclabile nella via A. Da Giussano e dalla riqualificazione dello spazio verde della piazza Achilli Raoul .
Di fronte al valore di oltre 5 milioni della volumetria concessa gli oneri per la proprietà saranno tanto modesti da apparire ridicoli .
Il Comune non potrà pretendere altro in sede progettuale e pertanto l’attuale proposta del sindaco nasconde l’abbandono del programma denominato MANI FUTURA .
Il sindaco poi tenta di ridicolizzare la richiesta , che avevo formulato in consiglio comunale , di esercitare il diritto di prelazione sui beni culturali garantito dall’ art . 60 del d. lgs 42/2004 .
Con la prelazione il Comune avrebbe potuto acquistare la gran parte degli edifici della Manifattura ad un prezzo molto basso e proporzionato al prezzo dell’asta pubblica pagato dall’attuale proprietario.
Si può prudentemente pensare a circa 2 milioni di euro e cioè a molto meno della metà di quanto il comune spenderà per realizzare il museo dei bambini, che evidentemente e’ ritenuto molto più importante della Manifattura .
Il Comune , con la prelazione , avrebbe potuto svolgere un ruolo molto rilevante nel ricercare utilizzi della Manifattura adeguati al suo valore storico e architettonico e allo sviluppo economico e sociale della nostra città .
Avrebbe potuto trarre anche considerevoli vantaggi economici cedendo gli immobili a chi li avrebbe occupati per usi di interesse pubblico .
Invece ha respinto la proposta di attivarsi per la prelazione e non ha voluto disturbare l’affare di chi ha comperato per un pezzo di pane l’intera Manifattura .
Infine e’ doveroso chiarire che il futuro progetto sarà condizionato dal PGT in fase di approvazione e quindi dovrà prevedere la demolizione dei due edifici storici , potrà usufruire di una edificabilità eccessiva e impropria e potrà limitare le contropartite in modo esagerato .
Franco Brumana
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