Le nuvole e la pioggia non intendono lasciare il territorio di Milano e zona. Dopo 24 ore di tregua il maltempo tornerà e lo farà, secondo Arpa Lombardia, la mattina di sabato 3 novembre. In queste ore, com’è visibile nella foto, l’Olona è così in piena da far quasi impressione. Il letto del fiume è colmo d’acqua proprio a causa delle intense precipitazioni, ma fortunatamente non sono state registrate criticità. A confermarlo è Giuliano Prandoni della Protezione Civile di Legnano.

Meteo

Arriverà un «nuovo impulso perturbato, meno significativo del primo ma sempre con precipitazioni diffuse; zero termico in rialzo». In seguito ci saranno correnti occidentali con nuvolosità variabile, quindi, sarà bassa la probabilità di «precipitazioni significative, lieve avvezione fresca in quota solo da martedì sul nordovest – si legge nel bollettino -; in pianura  temperature minime in moderato o forte calo, massime invece stazionarie».

L’Olona in piena

La sera di giovedì 2 novembre il fiume, costantemente monitorato dalla Polizia Locale e dai volontari Prociv, ha raggiunto un livello molto alto. Ma possiamo affermare che la situazione sta volgendo verso la normalità. Grazie alla collaborazione preventivamente impostata con il Consorzio Fiume Olona, sono state escluse ondate di piena non essendo state segnalate piogge particolarmente intense a monte di Legnano». L’unica preoccupazione si è presentata alle 19.30 sul ponte del Toselli dove il fiume pur essendo ad un livello di sicurezza avrebbe potuto tracimare in caso di ostruzioni da tronchi e rami. «Questo evento solleva ulteriormente il tema della necessità di mantenere il letto del fiume sgombro in via preventiva da rami e piante – spiega Prandoni -. Il nostro monitoraggio in tal senso è costante e frutto di specifiche segnalazioni in caso di particolari criticità. È recente, per esempio, il nostro intervento per togliere un grosso albero incastrato presso il parco Falcone Borsellino tuttavia, per interventi in tratti meno accessibili o più complessi sono disponibili gli uffici/enti competenti in materia».

Dati in rete per monitorare l’Olona

Per Prandoni in momenti come questo risulta «fondamentale» disporre anche delle informazioni ottenute da altri enti come Cap Holding per monitorare il fiume. «Oggi purtroppo questi dati non sono ancora stati messi in rete. Queste misure consentirebbero di monitorare “non a vista” i livelli dell’Olona, ma in modo reale e affidabile per assumere decisioni tempestive con la sala operativa centrale sempre attiva in queste circostanze. Così come è un obiettivo sempre più importante quello di mettere a fattor comune tutti i dati rilevati in tempo reale e storici dagli strumenti presenti lungo tutto il corso del fiume, giungendo ad una collaborazione completa, utilissima per impostare qualsiasi azione preventiva a protezione di tutti i comuni attraversati dal fiume Olona. Spesso cose che paiono ovvie incontrano problematiche burocratiche e non solo; una matassa spesso complessa da sbrogliare».