Processo d’appello in dirittura d’arrivo per “Piazza Pulita”, si va verso la sentenza a gennaio
L'udienza decisiva sarà verosimilmente quella del prossimo 19 gennaio, quando potrebbero arrivare la camera di consiglio e la decisione della Corte
Penultimo atto del processo di appello per l’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’ex assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini, travolti ormai quattro anni fa dall’inchiesta “Piazza Pulita” con l’accusa di aver pilotato le procedure per l’affidamento di alcuni incarichi in comune e nelle partecipate e poi condannati in primo grado nella primavera del 2020.
Venerdì 20 ottobre davanti alla seconda sezione penale delle Corte d’Appello di Milano – dopo la Procura generale, le parti civili e la difesa Lazzarini – ha discusso il legale di Maurizio Cozzi, l’avvocato Cesare Cicorella. Che ancora una volta, snocciolando gli orientamenti della giurisprudenza non solo penale ma anche civile e tributaria oltre che quelli del Consiglio di Stato, si è concentrato sui requisiti che una procedura deve avere per poter essere qualificata come gara, escludendo che di gara si potesse parlare nei casi di specie, anche sulla scia della consulenza fornita dal prof. Alessandro Boscati, ordinario di Diritto del Lavoro dell’Università degli studi di Milano.
La Corte d’Appello ha quindi ascoltato l’arringa dell’avvocato Maira Cacucci, legale dell’ex primo cittadino Gianbattista Fratus, che si è concentrata sulla procedura attraverso la quale Flavio Arensi è diventato curatore artistico del comune di Legnano e sulla corruzione elettorale, respingendo in entrambi i casi gli addebiti mossi al suo assistito. Secondo la difesa, infatti, nel caso dell’incarico affidato al critico d’arte se qualcuno effettivamente avesse turbato la gara sarebbe stato chi ha richiesto la lettera di referenze ai partecipanti, e quel qualcuno non è stato l’ex sindaco di Legnano. Per quanto riguarda la corruzione elettorale, invece, la tesi difensiva ha evidenziato non solo come alla coalizione che sosteneva Fratus non servissero i voti del candidato Luciano Guidi, ma soprattutto la mancanza di prove di un accordo tra i due, sottolineando come «non si può condannare una persona sulla base di una suggestione».
Per Fratus, Cozzi e Lazzarini nei mesi scorsi la Procura generale di Milano ha chiesto l’assoluzione, confermando la sola richiesta di condanna per l’ex primo cittadino per l’accusa di corruzione elettorale, per cui è stato chiesto il minimo edittale della pena. Le parti civili, invece, anche in appello hanno portato avanti la tesi delle gare sviate, chiedendo la conferma della condanna. L’udienza decisiva sarà verosimilmente quella del prossimo 19 gennaio, quando dopo l’arringa dell’avvocato Alessandro Bernasconi, legale dell’ex sindaco di Legnano, potrebbero arrivare la camera di consiglio e la decisione della Corte.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.