Furto in via XXIX maggio a Legnano: «Hanno devastato l’ufficio e sono scappate con i miei vestiti»
Una ragazza di 16 anni ha denunciato al giornale un furto filmando le due donne mentre scappavano: «A scuola ho imparato che non denunciare un'ingiustizia è aiutare chi è colpevole di quest'ultima»
«Scrivo questa mail perché a scuola ho imparato che non denunciare un’ingiustizia è aiutare chi è colpevole di quest’ultima e nel mio piccolo cerco di diffondere ciò che è accaduto attraverso i vostri social, non solo per arrivare a chi di dovere dovrebbe intervenire per evitare che succeda di nuovo a qualcun altro, ma anche per sensibilizzare i cittadini ed esortarli ad avere maggiore attenzione». Queste le parole di Martina, una giovane cittadina legnanese di 16 anni che l’altro ieri, 17 ottobre, ha contattato la redazione denunciando un furto subito all’interno dello studio del padre, in via XXIX Maggio.
«L’altra sera, alle 18:30, tornavo a casa con la mia sorellina (10 anni) – racconta la giovane – . Superato l’atrio del condominio, abbiamo trovato due ladre che rubavano nello studio dove mio padre lavora, al piano terra, esattamente un piano sotto a casa nostra. Erano due donne: la prima, non più di 30 anni, mora, riccia, vestita con felpa e pantaloni della tuta neri, era appoggiata ad una colonna che faceva da sentinella; la seconda, più anziana, con capelli lunghi, grigi e lisci. Appena la prima donna ci ha viste arrivare ha gridato qualcosa che non ho capito, probabilmente in una lingua che non conosco. Poi ho sentito rumore di oggetti metallici cadere a terra, infine è comparsa la seconda donna con tre “bustoni” pieni di vestiti. In uno di questi ho riconosciuto le mie felpe. Siamo arrivate davanti alla porta dello studio: era scassinata, a terra i metalli della serratura che la seconda donna aveva fatto cadere, dentro tutto a soqquadro».
«Ho preso coscienza dell’accaduto – sempre lucida nella sua denuncia, la giovane legnanese- e ho deciso di seguirle. Sono uscita fuori dal portone e, anche se ormai lontane, le ho riprese con il cellulare mentre scappavano. Per fortuna non è stato rubato nulla di prezioso, solo vestiti invernali miei e di mia mamma che teniamo conservati nello studio in attesa del cambio stagione. Credo fermamente siano state lì dentro per molto tempo poiché hanno accuratamente selezionato i vestiti da rubare, scartando i più colorati e i più leggeri. Hanno aperto qualsiasi cassetto alla ricerca di soldi, trovando solo tante buste con bigliettini scritti dai miei nonni e accuratamente conservati da mio papà per ricordo. Non hanno toccato giacche e giubbotti (anche di marca) maschili, tantomeno occhiali da sole. Hanno lasciato persino caschi e giubbotti della moto. Una busta è rimasta nello studio, probabilmente non hanno fatto in tempo a prenderla. Conteneva un vassoio d’argento, unico oggetto prezioso trovato. E c’erano anche due grappe».
Questa è la coraggiosa denuncia di una giovanissima 16enne che ha avuto la prontezza, non solo di ricostruire efficacemente i fatti, ma anche di riprendere l’accaduto filmando sia lo studio sottosopra che le donne mentre si allontanavano con il bottino in mano. «I miei genitori, – conclude nel messaggio – ovviamente, esporranno denuncia ai carabinieri». Saranno pertanto le forze dell’ordine ad indagare e a fare chiarezza su quanto accaduto.
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