Processo per usura e corruzione. Alfonso Cocciolo si gioca le sue ultime “carte”
L’architetto e prof. del Maggiolini a processo per usura, corruzione e abuso d’ufficio ha prodotto una mole di documenti in extremis per convincere i giudici della sua innocenza
Alfonso Cocciolo, all’ultima udienza del processo che lo vede come principale imputato, ha depositato la sua mole di documenti.
Dopo le tante intemperanze, le parole scappate di bocca davanti alla corte presieduta da una spesso spazientita giudice Rossella Ferrazzi, dopo i km percorsi da un banco all’altro dell’aula in cui si decide la sua sorte, ha deciso di mettere ordine rispetto alle accuse di usura, corruzione, abuso d’ufficio. Da solo.
“Sono vittima di una persecuzione politica e giudiziaria – ha ribadito l’architetto, ex-consigliere comunale e professore dell’Itet Maggiolini -. Ho dato fastidio a qualcuno che si è mosso contro di me usando gli investigatori per togliermi di mezzo”. E ancora contro chi lo accusa di usura come uno dei testi ascoltato nelle scorse udienze: “Andate a vedere i soldi all’estero di questa persona. Io facevo solo da garante per i suoi guai con i calabresi”.
Respinge le accuse, produce mail e visure che dovrebbero provare il fatto che lui lavorasse per quelli che oggi lo accusano di usura “dunque erano soldi dovuti per i servizi da me svolti”. Difende l’amico Muschiano, imprenditore edile in difficoltà e nella doppia veste di imputato come prestanome e di vittima della presunta usura.
Una difesa a tutto tondo e senza contraddittorio, seguendo le regole del processo (finalmente) delle spontanee dichiarazioni. Della sua difesa rispetto alle accuse degli affidamenti dei lavori nella scuola dove insegnava (ricordiamo che per questi fatti hanno già patteggiato l’ex-dirigente Lazzati e altri) si è già detto anche nelle scorse udienze (sostiene di non aver avuto alcun incarico ufficiale nell’istituto per decidere chi dovesse fare le manutenzioni).
Alla fine alcuni avvocati degli imprenditori a processo hanno avuto da eccepire sulla produzione di documenti di Cocciolo e non tutto è stato acquisito dal collegio, ma questa volta il principale imputato è uscito col sorriso dall’aula. L’accusa non si è opposta alla produzione.
Nella prossima udienza del 21 dicembre si giocherà il suo destino e quello di altri cinque imputati con le conclusioni di accusa (pm Ciro Caramore) e difese. Nella stessa udienza dovrebbe arrivare anche la sentenza che metterà fine al primo grado di una vicenda giudiziaria travagliata.
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