Più di 70 milioni di euro per ridisegnare Legnano. Ma la rimodulazione del PNRR resta un’incognita
Tra i progetti che potrebbero essere toccati dalla rimodulazione del PNNR il Museo dei Bambini, il biciplan metropolitano e il progetto Spugna
Supera i 70 milioni di euro il totale dei fondi che, direttamente o indirettamente, Legnano ha “portato a casa” grazie alle opportunità di finanziamento che si sono aperte in questi ultimi anni. Anni in cui le istituzioni, Unione Europea in testa, hanno letteralmente aperto i cordoni della borsa nel tentativo di far ripartire gli Stati, e in Italia a cascata regioni, province, città metropolitane e comuni, dopo la crisi economica e sociale innescata dalla pandemia
Più della metà, quasi 41 milioni di euro, arrivano dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ai quali poi si sommano le risorse intercettate dal comune attraverso progetti sviluppati dalla Città metropolitana di Milano o dalle società partecipate che gravitano nell’orbita di Palazzo Malinverni. Un vero e proprio tesoretto, soprattutto dopo gli anni di austerity vissuti dagli enti locali, sul quale però pende la spada di Damocle della rimodulazione del PNRR.
Ragion per cui la stessa città metropolitana, che ha in capo progetti diffusi sul territorio per circa 170 milioni di euro attualmente sub iudice, ha indirizzato al Ministero per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza una richiesta di chiarimenti. A Legnano tra i progetti tenuti sotto osservazione – non senza qualche preoccupazione – da uffici e giunta in attesa che la matassa venga definitivamente dipanata ci sono il progetto “Come In”, che prevede la riqualificazione degli ex bagni pubblici di via Pontida in Museo dei Bambini, il progetto “Cambio”, ovvero il biciplan della città metropolitana, e il progetto “Spugna”, che mira a realizzare interventi di drenaggio urbano sostenibile.
«Nei giorni scorsi sono stato a Roma, dove il ministro Fitto ha detto a funzionari e dirigenti che in questo momento chi sospende i progetti si prende la responsabilità di non mettere le firme, perché loro procedono – ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco Lorenzo Radice a margine del tour tra i cantieri nel centro di Legnano -. Andiamo avanti perché il Governo ha preso un impegno e voglio sperare che quei soldi magari cambieranno cappello ma ci saranno. Lavoriamo sapendo che i soldi ci verranno dati in qualche modo ma con un’incertezza che non aiuta, soprattutto in un momento in cui si deve correre per avere tutto rendicontato entro il 2026».
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