Cronache della mia fame
di C. Kohda
ed. Harper Collins
€ 18.50

Quello che Bram Stoker ha fatto per i vampiri nel XIX secolo, Kohda lo fa nella nostra era: li rende umani e fragili, incerti e confusi, disorientati e precari come gli anni che abitano.

Ruth Ozeki Lydia è sempre affamata. Ha ventitré anni da molto tempo e ha sempre voluto provare il sashimi che suo padre amava. E poi i gelati, le torte o gli ortaggi che vengono coltivati dagli altri artisti come lei, nel complesso di loft in cui lavora e vive. Eppure, Lydia non può mangiare nessuna di queste cose. L’unica cosa che il suo corpo digerisce è il sangue… Purtroppo procurarsi sangue fresco di maiale a Londra – dove si è trasferita da quando si è separata dalla madre vampira – sembra più difficile di quello che credeva.

Adesso ha intorno molti più umani del solito: i colleghi della galleria d’arte dove lavora, lo strano uomo che la segue quando scende la notte, e poi Ben, così tenero e sensibile. Lydia sa che tutte queste persone sono le sue prede naturali, ma non sa convincersi a nutrirsi di loro, e così passa le nottate a fare binge watching di “Buffy la vampira”e video di ragazze che mangiano su YouTube, e a riflettere sul suo vero posto nel mondo. Perché Lydia ha dei doni che tutti desiderano: gioventù
eterna, invulnerabilità, immortalità, e tuttavia si sente infelice, sola e soprattutto ha molta, molta fame. Deve trovare un senso alla sua esistenza. Ma in ogni caso, prima di tutto, deve mangiare…

Claire Kohda ha scritto il romanzo di vampiri più insolito, originale e incredibilmente contemporaneo che sia uscito negli ultimi anni. L’autrice prende la metafora del vampiro e la fa sua in modo fresco e originale, creando la storia di una ragazza che è una vampira ma anche una ragazza come tante, un’outsider in lotta per l’affermazione di sé, l’accettazione del suo desiderio, del suo corpo e del suo rapporto conflittuale con il cibo.

Assoolutamente da leggere!

Amanda Colombo – Galleria del libro