Studenti dell’ISIS Bernocchi in visita al castello di Legnano, un ritorno alle origini della storia locale
Il viaggio nel passato non poteva che approdare a una delle tappe storiche più importanti e note della nostra tradizione, con la visita alla sala che ospita il Trittico della Battaglia di Legnano
Per tre mattinate, il Castello Visconteo di Legnano ha aperto i battenti agli studenti dell’ISIS Bernocchi per una visita guidata all’interno delle sue mura. Nell’ambito delle attività di accoglienza che hanno inaugurato il nuovo anno scolastico, la città e l’Istituto hanno voluto offrire ai ragazzi l’occasione di esplorare uno dei monumenti simbolo del territorio. Gli studenti hanno così potuto percorrere le tracce di una storia – quella della nostra Legnano – che affonda le radici nell’epoca romana.
Girando attorno al perimetro delle mura, per esempio, hanno scorto un punto, lungo una parete, dove sono visibili alcuni conci bianchi tra i mattoni rossi: si ipotizza che questa sia la parte più antica della struttura e che qui sorgesse una torretta di osservazione di epoca pre-medioevale, in seguito inglobata nella costruzione. Questo luogo era infatti situato sul tracciato di un’antica strada, lungo una direttrice che da Nord, dal passo delle Alpi, andava verso Milano – Mediolanum, come si chiamava allora. La via era costellata da punti di controllo e, proprio dove ora vediamo il castello, i romani avevano costruito le loro postazioni di avvistamento.
I ragazzi hanno anche avuto modo di osservare come il terreno su cui il castello è situato sia un’isola, formata dalla biforcazione del fiume Olona: una collocazione strategica sia dal punto di vista difensivo, sia dal punto di vista economico, per la ricchezza d’acqua che ha reso questo territorio storicamente adatto al pascolo e alla coltivazione.
Dopo essere passato nelle mani dei monaci agostiniani, che qui fondarono un monastero, divenne possedimento dei Visconti, che lo trasformarono in castello.
La struttura che gli studenti si sono trovati di fronte, e che accoglie i visitatori di oggi, è frutto dell’assetto voluto da Oldrado II, della famiglia dei Lampugnani, che la ebbe in dono nel Quattrocento da Filippo Maria Visconti. Fu lui a far scavare il fossato e a far costruire il torrione di ingresso trionfale con lo stemma di famiglia in marmo bianco di Candoglia, il portone attuale, le torri cilindriche ai lati e le mura con merlatura ghibellina – anche se questo luogo, si sottolinea, con l’imperatore non aveva nulla a che fare.
Alla fine del Seicento tutto fu donato all’ospedale Ca’ Granda Milano, per poi passare un secolo dopo nelle mani dei marchesi Cornaggia, che ne fecero una residenza signorile. Tra Otto e Novecento il castello venne smantellato e diventò una corte agricola. Quel che si vede all’interno, viene spiegato, è frutto di un’opera di restaurazione iniziata quando nel 1973 il castello divenne proprietà del comune di Legnano. Le parti in mattone, tra cui sono ancora visibili i resti delle stalle, sono quelle originali, mentre le parti intonacate in bianco, quelle un tempo adibite ad abitazione, sono state ricostruite ex novo.
Nel cortile l’attenzione degli studenti viene attratta dalla caneva, la ghiacciaia, dove in inverno si conservavano le derrate alimentari. I ragazzi sbirciano al suo interno: da quel che sembra una semplice buca scura nel terreno, si diparte un sistema di cunicoli con uscite a San Vittore e all’altezza di Canegrate, le vie segrete utilizzate dai contadini dei dintorni per rifugiarsi nel castello in caso di attacco, scoperte dagli scavi compiuti dopo gli anni Ottanta.
La visita prosegue nella piccola chiesetta, luogo di culto dei nobili che abitavano qui. Costruita nel Quattrocento, è stata rimaneggiata tra Sei e Settecento ed utilizzata dai Cornaggia come luogo di sepoltura: nell’ambiente principale sono affrescate due lapidi, quella del marchese Carlo Cristoforo Cornaggia e del figlio Marco Cornaggia, mentre quella di Teresa dei Sannazzaro di Pavia, moglie di Carlo Cristoforo, è collocata in un ambiente separato, nella piccola sagrestia a destra – il che la dice lunga, si riflette, sul ruolo cui le donne sono state relegate nella storia. Il Castello Visconteo è oggi uno spazio aperto al pubblico e ospita esposizioni permanenti e temporanee.
Il viaggio degli studenti del Bernocchi nel passato non poteva dunque che approdare a una delle tappe storiche più importanti e note della nostra tradizione, con la visita alla sala che ospita il Trittico della Battaglia di Legnano, di Gaetano Previati, e agli spazi della mostra Visti da vicino. Le novità nel carosello storico del palio di Legnano, dove sono esposti i manufatti realizzati grazie all’attività artigianale e di ricerca svolta dalla Contrade e dalla Commissione Permanente dei Costumi.
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