8 settembre 1943, la testimonianza dell’ANPI Legnano 80 anni dopo
Nell'80° anniversario la sezione locale dell'Anpi ricorda momenti e personaggi come Achille Carnevali, Samuele Turconi, Arno Covini, Mauro e Carlo Venegoni - Un video con alcune testimonianze
8 settembre 1943, 80 anni fa, è una data importante, che provocò un radicale cambio di vita per milioni di italiani. Qualche giorno prima, il 3 settembre a Cassibile, vicino a Siracusa, venne siglato segretamente un accordo con il quale il Regno d’Italia cessava le ostilità verso gli Alleati durante la seconda guerra mondiale. L’atto stabiliva la sua entrata in vigore dal momento del suo annuncio pubblico. L’8 settembre alle 18.30 italiane il generale Dwight Eisenhower lo rese noto dai microfoni di Radio Algeri e alle 19.42 venne confermato dal proclama del maresciallo Pietro Badoglio trasmesso dai microfoni dell’EIAR. (In copertina, immagine dal volume Legnano nella Resistenza)
Tra i legnanesi Achille Carnevali e Samuele Turconi (che raccontano il loro 8 settembre in uno storico video https://youtu.be/N4iHiIV2tJY) fuggirono e raggiunsero rocambolescamente Legnano entrando quasi subito nella Resistenza, il primo, già presidente dell’Azione Cattolica legnanese, nella Brigata Carroccio della Alfredo di Dio di impronta cattolica, il secondo come Comandante della 101^ Brigata Garibaldi GAP di impronta comunista. Molti legnanesi divennero IMI e tra essi il compianto comm. Luigi Caironi, storico Presidente della Famiglia Legnanese, orgoglioso di non essersi piegato alla RSI e ai nazisti e di essere riuscito a riportare a casa vivi tutti e 22 i ragazzi del Genio che erano affidati alla sua responsabilità: “Uno per tutti, tutti per uno: questo ci ha salvato. Mai più guerra! Impariamo a mettere davanti a noi il prossimo!” ci insegna.
E a Legnano cosa accadde?
Alle 8 di mattina del 9 settembre Mauro e Carlo Venegoni entrarono alla Franco Tosi per un mini-comizio di due minuti per incitare gli operai alla Resistenza, alla lotta contro il fascismo e l’occupante tedesco, dopo di che prosegui la lotta in clandestinità combattendo e organizzando la Resistenza a Legnano e in tutta la Valle Olona. Nel frattempo un gruppo di partigiani comandati da Arno Covini si recava alla caserma di viale Cadorna per chiedere le armi ai militari mentre un altro gruppo comandato da Angelo Sant’Ambrogio (che successivamente verrà deportato dopo gli scioperi alla Tosi) si recava allo stesso scopo alla casermetta vicino al cinema Legnano. In entrambi i casi i militari si rifiutarono di armare i civili.
Il passaggio di poteri a Legnano tra le autorità italiane e germaniche avvenne tra il 9 e il 10 settembre senza colpo ferire. I soldati di stanza a Legnano si arresero immediatamente come avvenne in molte altre località italiane. Già l’11 settembre i legnanesi trovarono affisso un manifesto: “CITTADINI! Da oggi il Comando della città e Circondario di Legnano, è assunto dal Tenente Colonnello LINDAU con tutti i poteri…” Seguivano ordinanze e minacce di fucilazione. L’Ortskommandatur, cioè il comando locale del colonnello Lindau, venne alloggiato nella palazzina della GIL di via Milano 15.
Ma Legnano non si lasciò intimidire: iniziò la Resistenza di massa. L’8 settembre 1943 alle ore 19.42 era ufficialmente cominciata la lotta che ci porterà alla Liberazione dal fascismo e alla fine della guerra.
ANPI Legnano
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