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Aggressione in centro a Legnano: «Mio figlio pestato a sangue da un gruppo di bulli»

Un ragazzo è stato placcato e picchiato a sangue sul volto. A raccontarlo è il padre della vittima che ha soccorso il figlio: «Non si può avere paura di quattro bulli»

aggressione

Placcato e picchiato sul volto. Così è stato violentemente aggredito un giovane nella tarda sera di venerdì sera (1 settembre), in largo Tosi, in pieno centro di Legnano. A segnalarci l’episodio un lettore che ha voluto contattarci per puntare i riflettori sulla criticità della zona e sulla gravità di quanto accaduto. La storia, denunciata ai carabinieri di Legnano (che stanno indagando sul caso) e raccontataci dal padre della vittima (di seguito l’intervista), rappresenta un esempio del degrado giovanile di cui soffre purtroppo anche la città. Fenomeno noto al Comune che con le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale sta cercando di trovare soluzioni. Proprio il giorno dopo la violenta aggressione, sabato 2 settembre, è stato avviato il servizio sperimentale di Street Tutor nelle strade e nei parchi della movida legnanese.

Abbiamo contattato il padre della vittima che ha soccorso il figlio e visto con i suoi occhi i colpevoli: «una banda di giovani bulli in cerca di contatto fisico, armata di cellulari per poter filmare le loro azioni deplorevoli, solo per minacciare e pavoneggiarsi con gli amici e sul web».

Che cos’è successo quella sera?

Mio figlio, 17 anni, era uscito per fare due passi di sera in centro a Legnano. È stato aggredito e adesso è in ospedale, gli hanno dato 30 giorni di prognosi.

Dove è stato aggredito e a che ora?

Mi ha raccontato che erano le 23.30 circa e lui era vicino alla fermata del pullman. In un attimo, senza motivo reale, è stato placcato e pestato al volto. Fortunatamente alcuni giovani lo hanno aiutato così ha potuto chiamarmi.

Poi cos’è accaduto?

Sono subito arrivato sul posto: abito nella zona del centro quindi l’ho raggiunto a piedi. Ho attraversato il parco Falcone Borsellino e nel mentre un uomo mi si è avvicinato offrendomi una canna da fumare… assurdo.

E una volta arrivato sul posto?

Ho visto mio figlio con il viso tumefatto pieno di sangue. Ho chiamato il 112, però i ragazzi che erano sotto i portici hanno nuovamente cercato il contatto fisico: ci hanno circondato. Ho mantenuto la calma e nel frattempo è arrivata mia moglie in auto. Siamo saliti sulla vettura, ma gli aggressori hanno cercato di strattonare mio figlio ed hanno scattato delle foto con il cellulare: un atto provocatorio. Alla fine siamo riusciti ad allontanarci e a raggiungere l’ospedale. E abbiamo denunciato il fatto.

Come si sente dopo quello che è accaduto?

Sono molto amareggiato. Non è possibile che un giovane possa essere aggredito in questo modo in una città come Legnano. Siamo ostaggio di un piccolo gruppo di bulli: mi dicono che tra loro ci sono anche ragazzi universitari e magari di buona famiglia. Giovani che per divertimento aggrediscono le persone, magari anche sotto effetto di alcol e droga. Questa volta è capitato a mio figlio, domani potrebbe capitare ad un altro giovane che vuole solo trascorrere una serata tranquilla in centro città… I nostri figli non possono nemmeno frequentare un parco come il Falcone Borsellino: questo non è giusto.

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Pubblicato il 04 Settembre 2023
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da filippo.ganzaroli

    Dopo la lettura di questo articolo vorrei chiedere al vicesindaco se è ancora dell’avviso che il problema della sicurezza nel centro cittadino, ed in particolare nella zona di Largo F. Tosi, sia un problema di percezione o, come ritengo, sia un problema fortemente reale.
    Largo F. Tosi, nonostante l’adiacente Questura, è una porzione di territorio estremamente pericolosa, frequente teatro di accadimenti violenti e criminosi.
    Caro vicesindaco, per chi abita qui, non si tratta di percezione!!!

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