L’Alto Milanese e i “partigiani azzurri” piangono Gianni Mainini
Imprenditore, fu sindaco tra il 1985 e il 1995, "allievo" di Giovanni Marcora. Una vita di impegno nella politica e per i valori dell'antifascismo cattolico. Il cordoglio del sindaco Radice e della giunta di Legnano
Inveruno, il suo territorio, il mondo dell’antifascismo (soprattutto quello di marca cattolica) piangono oggi Gianni Mainini, scomparso per malattia a 80 anni di età: sindaco imprenditore, è stato sindaco di Inveruno dal 1985 al 1995, cresciuto nella Dc sotto l’ala protettiva di “Albertino” Marcora.
«Marito, Padre, Imprenditore, Amministratore locale, Politico che ha tracciato parte della Storia politica della nostra Comunitá e del nostro Paese» ha scritto Sara Bettinelli, sindaca di Inveruno oggi. «Da parte mia, dell’Amministrazione tutta, della Comunità le più sentite condoglianze».
Oltre all’esperienza amministrativa, a Giovanni Marcora lo legava anche l’attenzione alla memoria dei “partigiani azzurri”, i patrioti cattolici attivi in particolare tra la zona lungo il Ticino, l’Alto Milanese e l’Ossola: dopo Marcora, Mainini ha guidato l’associazione “Raggruppamento Divisioni Patrioti Alfredo Di Dio”, aderente alla Federazione Italiana Volontari della Libertà, con sede a Busto Arsizio e due distinti musei a Busto e a Ornavasso, in Ossola.
Negli anni della sua presidenza (ha lasciato lo scorso anno la guida a Marco Torretta) si era impegnato anche per una serie di iniziative unitarie con le altre realtà dell’antifascismo, Anpi e deportati, dal “percorso della memoria” ai convegni.
È stato poi presidente del “Centro Studi Marcora” che salvaguardia documentazione ed eredità politica di Giovanni Marcora e del gruppo della Base (l’ultimo convegno curato a novembre scorso). All’esperienza di La Base Mainini aveva dedicato anche uno dei suoi libri (oltre che autore, è stato anche giornalista per periodici locali e Avvenire).
Il sindaco Lorenzo Radice e la giunta comunale esprimono cosi il loro cordoglio: «Gianni Mainini è stato un uomo profondamente attento e legato alla sua comunità in tutti i ruoli e cariche che ha svolto nel corso di una vita attivissima -sottolinea il sindaco Lorenzo Radice -. Ho avuto modo di conoscere Mainini negli anni della mia prima esperienza in consiglio comunale quando, in una congiuntura economica di grande complessità, ha interpretato il suo ruolo di presidente di Confindustria Alto Milanese con grande equilibrio e con quello spirito istituzionale che l’ha sempre contraddistinto. Con la sua scomparsa perdiamo una personalità che ha saputo tenere insieme e armonizzare una visione strategica del territorio e il senso dell’importanza della cosa pubblica. Alla sua famiglia vanno le mie più sentite condoglianze».
Così Primo Minelli, presidente ANPI Legnano: «E’ con grande rammarico che apprendiamo la scomparsa di Gianni Mainini presidente Fvl che ha sempre avuto grande attenzione per i valori dell’antifascismo e della Costituzione. E’ con grande dispiacere personale che apprendo la notizia, con lui ho lavorato tanto, sia come ANPI, sia precedentemente come Cgil, apprezzandone i valori democratici e l’impegno politico e sociale. Alla famiglia le mie e nostre condoglianze. Ciao Gianni».
Il Presidente APIL Paolo Heiniger con tutti i Soci esprimono «le più sentite condoglianze alla Famiglia del Dott. Gian Angelo Mainini, importante figura imprenditoriale e istituzionale del territorio, da tempo nostro sostenitore e insignito del Premio “Fabio Vignati” al merito professionale nel 2018»
Anche il presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi, Alessandro Folli, esprime il proprio cordoglio a seguito della notizia della scomparsa di Gianni Mainini, Sindaco ad Inveruno dal 1985 al 1995: «Durante questa sua esperienza politica – scrive Folli -, contraddistinta da un forte senso di comunità, ebbe modo di dare evidenza alla sua visione strategica del territorio, all’interno della quale non poteva mancare anche una costante attenzione allo sviluppo agricolo dell’Alto milanese. Per me ha rappresentato un attento e lungimirante interlocutore, sempre disponibile all’ascolto e al confronto costruttivo. Delle sue numerose qualità diede prova anche durante la Presidenza del Centro Studi Marcora e la pubblicazione di alcuni volumi da lui scritti non fanno che restituirci il profilo di un uomo impegnato, estremamente equilibrato e istituzionale, convinto dell’importanza di custodire e tramandare la fondamentale eredità spirituale di Giovanni Marcora. Il suo esempio continuerà a costituire per i nostri territori tutti un riferimento imprescindibile e duraturo».
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