Femminicidi in aumento, Filo Rosa Legnano: “Il codice rosso non basta”
In questi giorni il Governo, parlando di 75 omicidi di donne dall’inizio dell’anno a oggi, ha espresso l’intenzione di accelerare i tempi della legge per inasprire le pene
«Il codice rosso da solo non basta per fermare il crescente numero di femminicidio e di violenze sessuali». Così Loredana Serraglia, presidente di Filo Rosa Auser Ticino Olona del Centro Antiviolenza di Legnano, è intervenuta per tornare a dare attenzione ad «una piaga nella società, difficile da eliminare».
In questi giorni il Governo, parlando di 75 omicidi di donne dall’inizio dell’anno a oggi, ha espresso l’intenzione di accelerare i tempi della legge per inasprire le pene e rafforzare i controlli contro gli stalker. A fronte di ciò Serraglia ha voluto precisare che il femminicidio non è un incidente isolato, oppure «una perdita improvvisa di controllo. O frutto di patologie psichiatriche. È invece l’ultimo atto di una violenza perpetrata da tempo su una donna. Una violenza che può essere di carattere economico psicologico fisico o sessuale».
Per contrastare il fenomeno, il Governo parla di una stretta sui tempi della giustizia, utilizzo del braccialetto elettronico per gli stalker e distanziamento di 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Soluzioni che dovrebbero andare a potenziare il codice rosso. Strumento che, per Serraglia, «al momento da solo non basta. I tempi sono ancora troppo lunghi: anche se una vittima denuncia il suo stalker passano giorni prima che vengano applicate le misure cautelari per fermare l’uomo violento. L’aumento di femminicidi e di violenze sessuali, evidenzia il fatto che molte volte quando una donna denuncia non viene presa seriamente… e così succede il peggio». Per Serraglia bisognerebbe, inoltre, implementare la formazione delle Forze dell’ordine per far sì che «riescano ad individuare con maggior puntualità i casi di violenza così da cercare di prevenire i casi di femminicidio».
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