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Dalla Regione 46mila euro alla rete antiviolenza di Legnano

Nella città metropolitana di Milano sono sette i centri delle reti antiviolenza che riceveranno complessivamente 318.709,12 euro

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Fondi per più di 45mila euro dalla regione per la rete antiviolenza che vede Legnano come comune capofila: la rete riceverà 46.124,82 euro dal Pirellone per le attività dei due centri antiviolenza e delle case rifugio grazie ai fondi stanziati nelle scorse settimane dalla giunta regionale per il contrasto alla violenza sulle donne. Si parla di fondi per un totale di 1.125.955 euro che verranno ripartiti tra le 27 strutture delle reti antiviolenza in base alla graduatoria pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Lombardia.

La somma si aggiunge ai 10 milioni di euro stanziati ad inizio luglio. Le risorse sono destinate ai centri antiviolenza e delle case rifugio che accolgono donne con figli minori, per garantire gli interventi in corso e attuare quelli del prossimo biennio.

Nella città metropolitana di Milano sono sette i centri delle reti antiviolenza che riceveranno complessivamente 318.709,12 euro: oltre ai fondi assegnati al centro della città del Carroccio, 88.650,93 euro andranno a Milano, 35.904,71 a Cinisello Balsamo, 38.928,51 a Melzo, 39.773,82 a Rho, 37.294,36 a Rozzano e 32.031,97 a San Donato Milanese.

«Il programma regionale di sviluppo di questa legislatura – sottolinea l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini – ha tra gli obiettivi strategici proprio la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. La nostra azione quotidiana è infatti indirizzata a garantire risorse adeguate, supportare buone pratiche e innovare la rete di sostegno alle donne vittime di violenza».

Legnano da un paio di anni ha anche dato una nuova sede al centro antiviolenza cittadino in una villa sottratta alla ‘ndrangheta nel 2012 e poi assegnato al comune di Legnano dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nel 2015. L’anno successivo l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Alberto Centinaio aveva messo la villa a disposizione della Rete antiviolenza per la realizzazione di una struttura di accoglienza, con successiva partecipazione ad un bando regionale proprio per finanziare gli interventi di adeguamento necessari.

Nonostante l’iter fosse stato poi portato avanti anche dalla giunta Fratus, il futuro dell’edificio era poi rimasto in stand by fino a dicembre 2020, quando era arrivata la delibera per gli ultimi lavori necessari per riqualificare l’immobile. Qualche mese dopo, poi, il trasloco vero e proprio del centro.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 10 Agosto 2023
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