Inizieranno entro la fine del 2023 i lavori per la realizzazione del nuovo centro civico San Paolo attraverso la ristrutturazione di una parte dell’edificio dell’Agenzia delle Entrate di Legnano. L’intervento, per cui nei giorni scorsi è stato approvato il progetto esecutivo, avrà un costo complessivo di 400mila euro per le casse comunali e dovrà ora andare a gara per l’affidamento del cantiere, che da cronoprogramma richiederà sei mesi.

I lavori, attraverso i quali Palazzo Malinverni punta a rispondere all’esigenza di spazi di aggregazione per il quartiere San Paolo, serviranno a rendere autonoma la parte dell’edificio – di proprietà del comune – che ospiterà il centro civico da quella dove continuerà l’attività dell’Agenzia delle Entrate. Si parla in tutto di 200 metri quadri al piano terra, dove ci saranno un ufficio e una sala polivalente e una sala riunioni separate da una parete mobile per rendere rimodulabile lo spazio per gli incontri più partecipati, e 400 al piano interrato, dove verranno invece realizzati un locale per il deposito di materiali e attrezzature da parte di chi utilizzerà il centro civico e un locale tecnico, lasciando lo spazio rimanente a disposizione dell’amministrazione come deposito.

Il progetto prevede anche la sistemazione dei servizi igienici per renderli utilizzabile anche da persone diversamente abili e una serie di interventi sugli impianti elettrici, termici, idrico-sanitari e antincendio per rendere autonomo il centro civico, oltre all’installazione di un generatore di calore dedicato finalizzata all’indipendenza dei consumi. Per l’esterno, infine, sono previsti l’adeguamento della pavimentazione e la predisposizione di nuovi arredi in corrispondenza del nuovo ingresso, con l’obiettivo comunque di portare avanti nei prossimi mesi anche la progettazione della parte esterna del centro civico, all’angolo tra via Carducci e via Siena.

«Ci sono almeno tre aspetti da sottolineare nella realizzazione del centro civico di San Paolo – spiega Marco Bianchi, assessore alle Opere pubbliche -. Innanzitutto, coerentemente con una scelta strategica di base, abbiamo deciso per la strada della rigenerazione di un bene al momento inutilizzato, che è di proprietà comunale, invece di costruire ex novo il centro consumando suolo. In secondo luogo, con questo centro, proseguiamo nel lavoro di costruzione della città policentrica che, questa primavera e sempre nell’Oltrestazione, ha visto l’apertura della sede staccata della biblioteca a Mazzafame. Da ultimo voglio ricordare che questo progetto di centro nasce da un processo di partecipazione che ha coinvolto, in più incontri pubblici, la cittadinanza; abbiamo raccolto idee e suggerimenti delle persone per progettare uno spazio che dalle persone sarà fruito».