Compie 70 anni lo storico spareggio Legnano-Catania del 28 luglio 1953 per la serie A
Ricorre oggi l'anniversario di un evento calcistico che non appartiene solo all'Ac Legnano, ma anche all'intera città
Compie 70 anni lo spareggio Legnano – Catania valevole per la promozione in serie A. Un evento non solo calcistico ma ormai appartenente alla storia della città, considerato il rilievo nazionale avuto allora e ancora oggi celebrato come un momento che ha resa famosa la squadra lilla e Legnano intera. Ricordiamo la vittoria e la seconda promozione in serie A del 28 luglio 1953 con la pagina dedicata dal volume “1913-1993 Quando si dice lilla”, autori Giorgio D’Ilario, Iginio Monti e Marco Tajè.
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Se si dovesse scegliere, così d’acchito, un episodio di primaria importanza nella storia dell’A.C. Legnano, crediamo non sussistano dubbi nell’individuarlo nel famoso spareggio svoltosi il 28 luglio 1953 a Firenze, contro il Catania e valido per la promozione in serie A. Come si giunse ad un clamoroso e contestato epilogo è presto detto. La nostra squadra appena retrocessa dopo un’annata tanto sfortunata quanto disgraziata e pur quasi totalmente rinnovata, aveva iniziato il campionato decisa a ritentare il ritorno nella massima divisione che sarebbe equivalsa a una pronta riabilitazione dopo quanto si era verificato l’anno precedente, così incamerando punti su punti negli incontri casalinghi e racimolando preziosi pareggi ln trasferta, era venuta a trovarsi a due giornate dalla conclusione in seconda posizione in compagnia del Catania e alle spalle del Genoa, ormai matematicamente promosso, ma con l’innegabile vantaggio, rispetto ai siciliani, di due impegni pur difficili ma casalinghi con Vicenza e Brescia contro una trasferta a Padova e un turno casalingo con il Marzotto.
Nella penultima giornata i legnanesi, sia pure a fatica, riuscivano con una rete di Loranzi a piegare la resistenza dei vicentini, i catanesi venivano invece battuti di misura a Padova, ma sulla vittoria dei locali gravava l’ombra di un sasso che avrebbe colpito un segnalinee, in occasione dell’annullamento di una precedente segnatura dei padovani. Il giudice sportivo puniva infatti la società patavina con la perdita della partita e i due punti assegnati al siciliani, facevano sì che non avendo modificato la situazione gli ultimi 90′ di gioco (vittoria per uno a zero del Legnano sul Brescia, per due a zero del Catania sul Marzotto) si dovesse ricorrere allo spareggio.
II Padova tuttavia non accettava la decisione del giudice sportivo e presentava appello alla Commissione disciplinare, mentre molto inopportunamente la Federazione fissava per domenica 14 giugno all’Aquila la disputa dello spareggio. Dalla fine del campionato (31 maggio) dovevano passare ben diciannove giorni prima che venisse emessa la sentenza, mentre ovviamente veniva rinviato ad altra data lo spareggio. Il verdetto ripristinava il risultato conseguito sul campo e pertanto decretava la promozione in serie A del Legnano. La domenica 21 sul campo di San Vittore Olona si potevano così applaudire, tra fiori, banda musicale e stendardi lilla, i protagonisti della sospirata promozione; poi il rompete le righe con appuntamento ai primi di agosto per la ripresa dell’attività.
Adesso era il Catania a non darsi per vinto ricorrendo a sua volta alla Commissione d’appello federale che solo ai primi di luglio fece conoscere il suo verdetto, questa volta inappellabile riforma della decisione della Disciplinare, vittoria per due a zero del Catania. La presidenza della Federcalcio fissava per il 28 luglio a Firenze lo spareggio. Facile immaginare le indignate reazioni nella nostra città; le manifestazioni di protesta, la minaccia di una marcia su Roma e del ritiro dal campionato, tutte dovute all’eccitazione del momento. Ma quando si cominciò a pensare seriamente allo spareggio, ecco i primi guai per i dirigenti in difficoltà nel rintracciare i giocatori in vacanza nelle più disparate località, alcuni all’estero senza aver lasciato un recapito. Tutto si risolse per il meglio e l’allenatore Innocenti, con l’ausilio di Giuseppe Galluzzi, potè far riprendere una sommaria preparazione sotto un cocente solleone, ma con il conforto di numerosissimi tifosi sempre presenti ad ogni seduta di allenamento.
Si arrivò così al fatidico 28 luglio: non pochi furono i fortunati che con mezzi propri, con treno e pullman speciali, organizzati per l’occasione, si recarono nella città del giglio per incoraggiare i lilla; per quelli rimasti a casa, non rimase che attendere le ore 18 per ascoltare, attraverso la radio, la cronaca dell’intero secondo tempo.
ln tutti gran tensione, impazienza, emozione quando la gentile e nota voce dell’annunciatrice dal volto sconosciuto introdusse il collegamento con lo stadio comunale di Firenze; stati d’animo che raggiunsero il culmine quando si udì la voce familiare di Nicolò Carosio iniziare così: «Signore e signori buon pomeriggio da Nicolò Carosio che vi parla dal Comunale di Firenze per un intermezzo calcistico d’eccezione in pieno luglio, la cronaca diretta del secondo tempo dello spareggio tra Legnano e Catania che servirà a porre fine a tutte le polemiche, le accuse, le discussioni, le diatribe di questi ultimi tempi. Al termine dei primi quarantacinque minuti di gioco questo il risultato: Legnano quattro, Catania zero…». Un attimo di incredulità, di sbigottimento pervase tutti quanti, poi un urlo di gioia, di liberazione da tanta tensione, uscì prepotentemente da ogni casa mentre in molti si precipitarono ai balconi, persino sui tetti, per issare la bandiera lilla.
Erano dunque bastati trentadue minuti perchè Manzardo, Palmer, Mion e ancora Palmer mettessero ko i rivali che pagavano sicuramente lo scotto di un superallenamento che durava da quasi due mesi. Nel secondo tempo i lilla si limitarono a controllare le azioni dei siciliani, ripresentatisi in dieci, causa un infortunio al portiere Soldan, rimpiazzato dal terzino Bravetti, che riuscirono a realizzare il cosiddetto punto dell’onore.
Al Legnano il giudizio di Dio: sarà questo uno dei titoli più significativi pubblicati all’indomani sui giornali, a sottolineare che al di sopra e al di là di ogni campanilismo, giustizia era stata fatta.
Indescrivibili le manifestazioni di entusiasmo dei tifosi che fecero le ore piccole per festeggiare i beniamini reduci dalla strepitosa impresa accolti, banda in testa, alla Stazione Centrale di Milano, e scortandoli poi, con un chiassoso corteo di automezzi, fino al rientro in sede
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