Anniversario della strage di Via d’Amelio, Legnano non dimentica
Le iniziative sono state promosse da "Libera Legnano" per ricordare Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta, deceduti in un attentato della mafia
In occasione dell’anniversario della strage di Via d’Amelio, in cui persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta (Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina), il presidio Libera di Legnano ha organizzato due momenti nella giornata di mercoledì 19 luglio.
In mattinata, una rappresentanza del presidio di Libera ha depositato una corona di fiori sulla targa dedicata ai giudici Falcone e Borsellino nel parco a loro dedicato a Legnano.
In serata, momento commemorativo patrocinato dal Comune di Legnano, con la proiezione nel cotile della Sala Ratti di “La mafia non è più quella di una volta”, film documentario del 2019 diretto da Franco Maresco presentato alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
31 ANNI DALLA STRAGE DI VIA D’AMELIO
Sono trascorsi 31 anni dalla strage di via D’Amelio (19 luglio 1992), in cui furono trucidati dalla mafia Paolo Borsellino e la sua scorta Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
Nel primo pomeriggio di quel giorno di 31 anni fa il giudice Paolo Borsellino si reca in via Mariano D’Amelio, una strada stretta e senza uscita di Palermo, dove abita la madre. Ad attendere il magistrato e i suoi 5 uomini della scorta, nascosti in una vecchia Fiat 126 rubata e parcheggiata nei pressi dell’abitazione, ci sono 50 chili di tritolo. Borsellino arriva e come tante volte scende dall’auto davanti al portone insieme ai suoi uomini e in quel momento, alle 16.58 del pomeriggio, a distanza viene azionato l’esplosivo.
«Il 19 luglio, in Italia è una data simbolica – ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo al vertice Ue-Celac -. Il 19 luglio di 31 anni fa la mafia uccide il giudice Paolo Borsellino, che insieme al giudice Giovanni Falcone sono stati due martiri della lotta alla mafia e sono anche due dei principali attori ai quali noi dobbiamo gran parte di quello che sappiamo nella lotta contro il crimine organizzato». Meloni, come si legge su Ansa, ha sottolineato anche come la lotta alla criminalità organizzata «sia un altro elemento fondamentale della nostra cooperazione, qualcosa su cui Ue e America Latina possono “continuare a lavorare insieme”».
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