Plastica, attenzione agli errori di conferimento
Dalla prossima settimana i sacchi contenenti rifiuti “fuorilegge” saranno lasciati a terra
Un piccolo canotto di quelli che utilizzano i bambini al mare o in piscina, una ruspa giocattolo, un salvagente, un pallone, una canna per l’irrigazione. E ancora, lo stick vuoto di un rossetto, un paio di ciabatte infradito, la
tastiera di un pc: sono tutti oggetti che non dovrebbero assolutamente essere conferiti nel sacco della plastica e che, invece, sono stati trovati, l’altro giorno, nel corso delle analisi effettuate, a campione, proprio sul contenuto dei sacchi gialli che i cittadini espongono e i nostri operatori raccolgono, con il sistema “porta a porta”.
Che si tratti di negligenza, o di semplice disattenzione, poco importa perché questi oggetti, essendo fatti di una plastica diversa da quella che può essere avviata al riciclo, vanno ad “inquinare” il contenuto del sacco giallo, con un notevole aggravio di costi di smaltimento che vengono poi, giocoforza, spalmati non solo su coloro che sbagliano a differenziare, ma sull’intera collettività.
Per questo, a partire dalla prossima settimana, gli operatori avranno l’obbligo di essere inflessibili e di lasciare a terra i sacchi contenenti materiali che nulla hanno a che vedere con la plastica riciclabile. Non è difficile comprendere cosa conferire e cosa non conferire nel sacco della plastica: la prima domanda da porsi è se un oggetto sia o meno un imballaggio, ossia se sia servito per contenere, proteggere e consentire la manipolazione e la consegna di una merce, dal produttore al consumatore. E’ evidente che gli oggetti sopraccitati (il salvagente, il canotto, la ruspa giocattolo, etc.) non sono imballaggi: non a caso, sono fatti di una plastica diversa rispetto a quella utilizzata, ad esempio, per le bottiglie dell’acqua, le vaschette per la verdura, i sacchetti delle patatine, le carte delle merendine, tanto per citare solo qualche esempio di imballaggi.
Occorre, pertanto, che i cittadini imparino una volta per tutte a differenziare correttamente, aiutandosi magari anche con le confezioni stesse, che in molti casi riportano l’indicazione del materiale di cui sono fatte e la frazione in cui vanno conferite. Un ripasso, tuttavia, è doveroso.
COSA VA CONFERITO NEL SACCO DELLA PLASTICA:
– le bottiglie in plastica dell’acqua, del latte e delle bibite;
– le confezioni degli affettati e dei formaggi;
– le retine e le vaschette utilizzate per contenere la frutta e la verdura;
– gli involucri delle tortine e i sacchetti delle patatine,
– i vasetti dello yogurt;
– i bicchieri monouso;
– i piatti monouso;
– i contenitori in plastica per le salse (senape, maionese, ketchup);
– i flaconi e i dispenser per i detersivi, i saponi e i cosmetici;
– i blister sagomati delle pastiglie
– i vasetti che vengono utilizzati per vendere e trasportare le piante da fiori e da frutto;
– le seminiere che si trovano nei vivai;
– le pellicole per la protezione e il trasporto degli alimenti (tipo Domopak) o delle merci (ad esempio quella pellicola di plastica che avvolge le bottiglie di acqua e che, essendo dotata anche di manico, facilita il loro trasporto);
– il polistirolo, purché in piccole quantità (vaschetta del gelato, vaschette delle uova, imballaggi in polistirolo per piccoli elettrodomestici);
– le cassette in plastica per la frutta e la verdura.
– COSA E’ VIETATO CONFERIRE NEL SACCO DELLA PLASTICA:
– i contenitori in plastica da cucina (barattoli, scolapasta, insalatiera e gli utensili vari);
– i sacchi in mater-B utilizzati per i rifiuti organici;
– le bacinelle o i catini
– i giocattoli in plastica;
– i palloni
– le ciabatte;
– i salvagenti e i braccioli;
– le cartellette che si utilizzano per riporre i fogli
– i pennarelli, gli evidenziatori, le penne, i righelli e le squadre;
– le montature in plastica degli occhiali,
– i sottovasi;
– le tastiere e i mouse dei computer;
– i telecomandi;
– le siringhe monouso;
– le mollette per il bucato.
ATTENZIONE: è severamente vietato introdurre nel sacco della plastica i contenitori con residui di liquido (acqua, detersivi, shampoo, etc.), perché vengono considerati frazione estranea alla plastica. Pertanto, per poter essere accolti nel sacco giallo, tutti i contenitori, le bottiglie, i flaconi e le vaschette devono tassativamente essere vuoti.
Nella foto sopra un esempio di sacco che, dalla prossima settimana, non sarà più raccolto. In primo piano abbiamo schierato i rifiuti che il proprietario di questo sacco non avrebbe dovuto conferire con la plastica:
– il contenitore del latte è in Tetra-Pak, per cui va nella carta;
– i due flaconi trasparenti sono sì di plastica riciclabile, ma risultano fuorilegge perché ancora pieni di liquido;
– la lattina rossa è di alluminio, per cui va conferita con il vetro;
– lo spruzzatore verde e bianco è fatto di una plastica non riciclabile, esattamente come la brocca trasparente che compare sulla destra. Entrambi vanno, dunque, gettati nei rifiuti indifferenziati.
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