Mensa dei Poveri di Legnano, i volontari si raccontano: «Questa è una famiglia»
Claudio è da 19 anni volontario della Mensa dei poveri lui cucina i pasti per i commensali. Nadia e Claudio lavoravano in Ospedale a Legnano ed ora che sono in pensione «ci rendiamo utili qui»
«La Mensa dei Poveri è per tutti noi una bella e grande famiglia». A dirlo è Claudio che da 19 anni cucina pasti da offrire ai commensali che bussano alla struttura di via Santa Teresa a Legnano. Lo storico volontario, cresciuto nella parrocchia dei Frati, si è raccontato durante i preparativi della festa per i vent’anni della Casa della Carità. L’ evento si è tenuto sabato 8 luglio alla presenza di almeno 200 persone tra volontari e ospiti. In 20 anni di vita, ha sottolineato Paolo Evalli, responsabile della Mensa, questa struttura ha visto il passaggio di «circa 600 volontari. Lo zoccolo duro è composto da 70 persone: 70 volontari fissi che a rotazione svolgono i loro compiti per far si che la mensa riesca ogni giorno ad offrire il suo servizio».
Sorridendo Claudio ha ricordato, insieme ad Evalli, di esser stato coinvolto da padre Mattavelli: il fondatore della Casa della Carità Santa Teresa e della Mensa dei poveri. «Da allora ho sempre continuato. Come me ci sono altri che continuano a dare il loro contributo. Qui a abbiamo buoni rapporti con tutti i commensali. C’è una stretta alleanza con i volontari della parrocchia, sempre pronti a darci una mano». Avvicinandosi ad un altro volontario con grembiule, Claudio, con i suoi modi gioviali, ha precisato: «Non sono il primo chef. La cucina la condivido con altri volontari». Anche Lamberto si impegna dietro ai fornelli almeno due volte a settimana ed anche lui pensa che la mensa sia «una famiglia unita. L’esperienza da volontario è una ricchezza».
Donare il proprio tempo, ascoltare le storie di chi vuole raccontarsi è ciò che fa Nadia infermiera in pensione dell’Ospedale di Legnano avvicinatasi alla mensa durante la pandemia. Con lei c’è Nicola: anche lui lavorava in Ospedale ma come tecnico radiologo. «Prima ci incrociavamo in Ospedale, ora qui – spiegano Nadia e Claudio indaffarati nell’organizzare il pranzo per la festa -. È stata una casualità ritrovarci in questa situazione. Ad entrambi piaceva l’idea di fare qualcosa di utile, ecco perchè tre anni fa abbiamo deciso di impegnarci nella mensa». L’emergenza sanitaria non ha fermato nessun volontario: «In quel periodo c’era un po’ di timore – spiega Nadia -. Ma la paura veniva spazzata via dalla consapevolezza di esser in grado di dare un poco di conforto a chi è in difficoltà». Per entrambi questa esperienza è «significativa e si arricchente – afferma Nicola -. Tocchi con mano quanto possa essere per molti difficile la vita. Ti rendi conto che potresti essere tu dall’altra parte… potresti essere tu lì a chiedere un pasto. Ed allora capisci di essere fortunato. E comprendi che questa realtà è davvero importante e tutti possono dare una mano».
La mensa dei Poveri a Legnano compie vent’anni, 200 volontari e ospiti in festa
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