Parco Castello di Legnano, lavori in corso per abbattere 100 alberi “morti in piedi”
I lavori, com'è visibile nelle foto, sono iniziati all’ingresso del polmone verde
Via gli alberi definiti “morti in piedi” che si trovano al Parco Castello Legnano. In questi giorni, come già annunciato, si è avviato l’intervento di riqualificazione arborea: opera annunciata lo scorso aprile che seguirà il progetto redatto da AMGA Legnano S.p.A. I lavori, come è visibile nelle foto, sono iniziati all’ingresso del polmone verde. I giardinieri si stanno concentrando sugli abeti nell’area che si trova immediatamente sulla destra, dopo il cancello dell’ingresso dal sottopasso. Il cantiere proseguirà sul lato strada, per spostarsi successivamente verso l’interno.
Per tutto il periodo di attività dei giardinieri il parco non chiuderà al pubblico. Nello specifico saranno circa cento gli alberi del Parco (abeti e pini bianchi, per lo più) che saranno abbattuti. Si tratta di essenze che presentano uno stato di completo disseccamento e dovranno, pertanto, essere rimossi: è prevista, ovviamente, un’attività di compensazione, che sarà effettuata nel prossimo autunno (periodo favorevole per la messa a dimora), con nuovi esemplari dell’altezza di circa 4 metri e circonferenza di 18-20 cm. Al fine di arrecare il minor disturbo possibile alla fauna del parco, durante le operazioni di taglio e pulizia sarà posta grande attenzione per ridurre le emissioni acustiche e le vibrazioni.
Con l’opera di rigenerazione il parco Castello diventerà una “Biblioteca dell’albero”
Il progetto di rigenerazione
In autunno saranno messi a dimora esemplari di 6-7 anni con una circonferenza di 18 -20 cm e un’altezza di circa 4 metri. Verrà tenuta in considerazione anche della distanza (8 metri circa) che deve esserci tra uno e l’altro per consentire a ciascuno di svilupparsi nel modo corretto (criterio, questo, che oggi così come in passato non sempre ottiene il rispetto che merita). Il progetto pone attenzione anche alla fauna del parco. Un esempio per tutti: nella zona vicino al laghetto è stato individuato un albero, nel cui tronco ha nidificato un picchio muratore (nella foto qui sotto). Tale albero, che versa in condizioni precarie ma risulta comunque sicuro a livello di staticità, sarà pertanto preservato. Per contrastare gli effetti della siccità sarà anche realizzato un impianto di irrigazione autonomo, rispetto alla rete idrica comunale, che utilizzerà acqua non potabile di prima falda. L’intento è quello di rendere il parco autosufficiente sotto il profilo idrico.
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