Ecco come sarà il museo dei bambini dedicato all’acqua agli ex bagni pubblici di Legnano
I lavori per il museo dei bambini in via Pontida inizieranno verosimilmente dopo l'estate, per un costo complessivo di 4.770.000 euro
Entro luglio terminerà l’iter burocratico per individuare l’impresa che si occuperò dei lavori, poi per la fine dell’estate è previsto il “trasloco” del comitato di Legnano della Croce Rossa Italiana verso i nuovi spazi della ex Caserma Cadorna e a nastro l’avvio del cantiere, che nei piani di Palazzo Malinverni dovrebbe arrivare a chiusura per la primavera del 2025: via Pontida si prepara a cambiare volto con la riqualificazione degli ex bagni pubblici in un museo dei bambini tutto incentrato sull’acqua.
Costruiti nel 1903 per ovviare ai problemi legati alla mancanza di acqua e di servizi igienici soprattutto nelle case della fascia più povera della popolazione, gli ex bagni pubblici erano inizialmente dotati di spazi interni per le docce individuali e anche di una grande piscina scoperta che prendeva acqua direttamente dal vicino fiume Olona, che oggi non esiste più. Nel 1904, poi, ai bagni si aggiunse anche una palestra successivamente assegnata alla Società Ginnastica Legnanese, che ben presto divenne insufficiente per la domanda di attività sportiva della città e fu in seguito trasformata in sala da ballo. Dal 1975 il complesso di via Pontida è stato concesso in locazione alla Croce Rossa e al Corpo bandistico cittadino.
E per l’edificio in stile Liberty sta per iniziare un nuovo capitolo. Quello ormai ai blocchi di partenza sarà «un progetto che segnerà la città – sottolinea il sindaco Lorenzo Radice -: questo museo sarà soprattutto un’esperienza, non un luogo di fruizione passiva ma un luogo di attivazione che si inserisce in una visione di città che stiamo cercando di costruire, una città che vuole lavorare anche per creare possibilità per i più piccoli di avvicinarsi a quelle materie scientifiche, tecniche, economiche, matematiche e ingegneristiche che permettono al nostro tessuto economico di andare avanti. È un progetto che vuole segnare un salto di qualità per rendere Legnano una città non solo attrattiva ma anche più viva di flussi turistici».
Il primo passo sarà il restauro vero e proprio dell’immobile, coordinato dalla Soprintendenza: «un intervento di rigenerazione su un’area da oltre 3mila metri quadri – come sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici Marco Bianchi – per riportare a vivere un luogo della città che altrimenti rischia di cadere nel degrado». Si partirà quindi dal recupero e dal risanamento delle strutture murarie, lignee, cementizie e decorative degli edifici, per poi passare alla messa in sicurezza strutturale degli immobili, in primis la ex palestra che ha bisogno di un intervento di conservazione più corposo.
Rimessi in ordine gli stabili, si passerà alla trasformazione nel museo vero e proprio, il cui nome sarà scelto tenendo conto anche delle proposte che arriveranno dai bambini delle scuole. Nell’edificio fronte strada, quello che ancora per poco farà da sede alla CRI, ci saranno gli spazi dedicati all’accoglienza, uno spazio per bambini fino a tre anni e la cosiddetta “Sala Trame”, il cui nome vuole evocare tanto il passato industriale nel tessile del territorio quando i fili di narrazione che il museo punta ad intessere per la comunità: luoghi per letture ad alta voce e momenti dedicati all’infanzia, accanto ai quali ci saranno anche una sala dedicata a piccoli spettacoli di scienza, presentazioni di libri, conferenze scientifiche e, all’occorrenza, atelier creativi e laboratori e un bar a misura di famiglia con un dehor esterno.
Nella ex palestra, invece, ci sarà la mostra permanente dedicata al tema dell’acqua con installazioni interattive dove i bambini, ognuno secondo le proprie capacità, potranno fare esperimenti e scoprire il percorso pensato appositamente per loro, con attività che potranno coinvolgere anche più bimbi contemporaneamente. Spazio anche a sale dedicata al gioco con le bolle di sapone, alle esposizioni temporanee e ai laboratori con un “tube lab” con LIM e strumentazioni per condurre attività STEAM sui temi dell’acqua e non solo. Anche l’attuale cortile verrà riqualificato con la bonifica delle tettoie in amianto, verde al posto del cemento e vasche di raccolta delle acque piovane che le rilasceranno in modo calmierato.
Terminati i lavori, per l’area di via Pontida si stima una riduzione dei consumi energetici pari a 15 tonnellate equivalenti di petrolio grazie alla sostituzione dei serramenti e all’impiego di pompe di calore ad alte prestazioni energetiche che non ricorrono a fonti fossili. La spesa complessiva sarà di 4.770.000 euro: poco meno di 3 milioni sono stati ottenuti attraverso il PNRR, 695mila arrivano dal bilancio comunale e la somma restante è attualmente coperta da un mutuo, in attesa degli esiti della richiesta di finanziamento presentata da Palazzo Malinverni al fondo per le opere indifferibili.
Il museo dei bambini, bar escluso, avrà circa 135 posti e costi di gestione ipotetici di circa 50mila euro l’anno. La formula con cui sarà gestito, invece, è ancora sul tavolo della co-programmazione: sicuramente per l’ingresso al museo vero e proprio, ovvero alla parte che troverà casa nella ex palestra, ci sarà un biglietto di ingresso da acquistare, mentre la parte fronte strada sarà a fruizione libera. La gara per l’aggiudicazione dei lavori è già stata pubblicata, come quella per la fornitura degli arredi: le buste saranno aperte intorno a metà giugno e il responso finale arriverà entro il 30 luglio. La previsione di durata dei lavori è di 540 giorni: all’incirca due anni in tutto, che serviranno «per far vivere alla cittadinanza e ai più piccoli un avvicinamento ad uno spazio che sarà a loro dedicato – spiega l’assessore alla Città dei bambini Ilaria Maffei -, per essere consapevoli di quello che lì sarà possibile vedere e sperimentare».
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