Rosa Romano, esponente di primo piano del volontariato legnanese, è anche apprezzata nel mondo letterario. In questi giorni, è al Salone del libro di Torino, dove presenta alcuni suoi ultimi lavori. Tra questi offriamo uno spunto di lettura con “Primule, violacicocche e garofani rossi” (qui il volume)

Il ritorno di una delle nostre scrittrici più apprezzate con una raccolta di diciassette racconti.
Primule, violaciocche e garofani rossi è una raccolta di diciassette racconti lievi come petali e forti come è lo spirito di adattamento che ciascuno dei fiori esercita per sopravvivere, per restare ancorato a terra. Sono storie di radici e di strappi, di andate e ritorni dentro e fuori di sé, di donne di ogni età ed estrazione sociale, di ogni epoca, anche.
Una miscellanea e allo stesso tempo un caleidoscopio che si apre sulla fragilità umana, su argomenti semplici come l’amore e l’abnegazione, il rispetto e l’onore, la comprensione e la disperazione, soprattutto sulla speranza, che consente di governare il timone di una nave spesso sbattuta da marosi così alti e spaventosi da suggerire la resa.
Donne, soprattutto, ma anche uomini. Comparse o protagonisti, sono i garofani rossi, l’altro lato del paradiso, a volte dell’inferno in terra.

Rosa è rimasta assolutamente soddisfatta da questa «esperienza straordinaria. Anche se il mio editore appartiene alla categoria dei ‘minori’ o forse proprio per questo, tra noi autori si è creato un rapporto di solidarietà e di mutuo aiuto che mi piace moltissimo e mi arricchisce – così un suo commento -. Inoltre ciò che mi ha aperto il cuore e mi fa ben sperare è lo sciame di ragazzi che in questi due giorni ho visto passare e soprattutto fermarsi ai vari stand, per sapere, capire».

Qui sotto una intervista rilasciata alla Fiera del Libro da Rosa Romano a Silva Ganzitti Savonitto