Sicurezza a Legnano, il vicesindaco Anna Pavan: “Vivere la città anche di sera per limitare la criminalità”
LegnanoNews ha contattato il vicesindaco Anna Pavan per parlare di sicurezza, tema "caldo" soprattutto di recente a Legnano
Furti e spaccate registrate negli ultimi mesi a Legnano hanno riportato prepotentemente sotto i riflettori il tema della sicurezza, tanto che un gruppo di commercianti in cerca di risposte era in aula anche durante l’ultima seduta – poi rinviata – del consiglio comunale. Abbiamo contattato il vicesindaco Anna Pavan, assessore alla Sicurezza e Prevenzione, che da un lato evidenzia «l’impegno notevole da parte delle Forze dell’Ordine (coadiuvate dai “rinforzi” che da dopo la visita del prefetto Renato Saccone arrivano nei fine settimana al commissariato da Milano, ndr) nel presidiare il territorio» e dall’altro invita i cittadini «a vivere di più gli spazi urbani».
Le liti e le rapine che si stanno verificando in questi giorni a Legnano si possono prevenire? «Ci si può provare tutti insieme. Sono due i problemi: uno è la sicurezza e l’altro è la percezione della sicurezza. Nessuno dei due aspetti va sottovalutato. Lo strumento del controllo di vicinato è già un aiuto per fronteggiare furti, rapine e piccolo spaccio: è di grande aiuto alla Polizia Locale che, come la Polizia di Stato, non può essere ovunque. Allo stesso tempo cercare di far vivere la città anche di sera può favorire la sicurezza».
L’amministrazione può fare di più? «Negli ambiti che ci competono, si può fare sempre di più e meglio. Ne siamo consapevoli e stiamo lavorando: pensiamo ai parchi giochi, oppure agli interventi di rinnovo degli spazi. Stiamo anche cercando di implementare le attività con l’educativa di strada. Pensiamo già soltanto a quanto è cambiata la passeggiata in via Macello: la presenza di attrezzi ginnici e sportivi ha trasformato quel punto in un luogo di sosta e d’incontro, ciò rende l’area verde più frequentata e sicura. Una via deserta soprattutto di sera ci appare insicura, ma se vediamo persone di passaggio ci sentiamo più sicuri. Allo stesso tempo la presenza di più cittadini diventa un presidio capace di prevenire episodi illeciti».
Quindi una comunità capace di vivere il suo territorio è la carta vincente per aumentare la sicurezza? «Ognuno di noi può presidiare il territorio che poi è di fatto casa nostra, sono luoghi che abitiamo e ci appartengono. Dobbiamo perciò abitare le strade, i parchi, le piazze e animarle. Incontrarci. Riappropriarci degli spazi urbani trasformandoli, con la complicità di chi come la Polizia veglia sulla città, in posti in cui sia possibile spostarsi a qualsiasi ora a piedi o in bici. Questo è uno sforzo che chiedo non solo ai cittadini, ma anche alle associazioni: organizzate eventi anche di sera. Aiutateci a rendere la città un luogo più sereno e vivo».
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