La cappella dell’ospedale di Legnano dedicata a Papa Wojtyła
La celebrazione con mons. Mario Delpini. Il luogo di preghiera dopo anni di interventi ha trovato il suo equilibrio con le luminose vetrate di Marina Molino, l'armonioso trittico di Ugo Riva e la spazialità dettata da Marie-Michèle Poncet
La cappella dell’Ospedale conosce le «visite delle domande, delle proteste, della rabbia, dei sospiri» dei pazienti e allo stesso tempo accoglie le visite delle «inquietudini e dell’impotenza» espressa dal personale medico e sanitario. Così monsignor Mario Delpini arcivescovo di Milano ha descritto il luogo sacro del nosocomio di via Papa Giovanni Paolo II. Uno spazio di preghiera che dopo anni di interventi ha trovato il suo equilibrio con le luminose vetrate di Marina Molino, l’armonioso trittico di Ugo Riva e la spazialità dettata da Marie-Michèle Poncet che ha realizzato il battistero, la croce d’altare l’ambone e il tabernacolo.
Galleria fotografica
Un luogo sacro benedetto e dedicato a San Giovanni Paolo II durante la partecipata messa tenutasi oggi, martedì 16 maggio. Funzione concelebrata da monsignor Delpini, dai tre cappellani dell’Asst Ovest Milanese ossia don Patrizio (Legnano), don Benjiamin (Cuggiono), don Maurizio (Magenta) e don Giuseppe (Abbiategrasso). Con loro don Walter Zatta, don Ludovico Garavaglia e don Paolo Fontana, responsabile della Pastorale della salute.
A presenziare in prima fila il direttore generale Odinolfi con medici, infermieri e operatori sanitari. Presente anche Norberto Albertalli presidente della Fondazione dei quattro Ospedali con il suo vice Angelo Gazzaniga. Con loro il sindaco di Legnano Lorenzo Radice con il vicesindaco Anna Pavan, oltre ai consiglieri regionale Silvia Scurati (Lega Nord) e Carlo Borghetti (PD).
Al termine della celebrazione il dg Odinolfi ha donato una raffigurazione di papa Giovanni Paolo II ed ha aggiunto: «Raggiungere questo giorno non è stato semplice. Diversi gli interventi susseguitesi in questi anni complessi. Colgo l’occasione per ringraziare il personale sanitario dell’Asst Ovest Milanese: tutti loro hanno sempre dato il meglio. Lo hanno fatto durante la pandemia e lo stanno facendo tutt’oggi. In un ospedale dove si vede la vita nascere, si cura la malattia e si assiste al mistero della morte la fede è un aiuto che ci aiuta a percorrere la via». Infine è stato anche presentato il “Disco Rosa del deserto”: una replica della famosa opera di Arnaldo Pomodoro realizzata e donata da Silvio Casati per «ricordare tutti gli operatori sanitari dell’Ospedale di Legnano che con coraggio e dedizione hanno combattuto la battaglia contro il Covid-19».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.