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Crisi sanitaria, i sindacati: “L’Asst Ovest Milanese resiste, ma rischia di esser accerchiata”

Una possibilità reale per i sindacalisti Nurdsid vista l'imminente chiusura della sala rossa emodinamica dell'Ospedale di Gallarate e la situazione «particolarmente preoccupante» del nosocomio di Saronno

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«L’Asst Ovest Milanese rischia di essere accerchiata». Una possibilità reale per i sindacalisti del  Nurdsid vista l’imminente chiusura della sala rossa emodinamica dell’Ospedale di Gallarate e la situazione «particolarmente preoccupante» del nosocomio di Saronno.

Da una parte l’Ospedale legnanese è tra i pochi baluardi che restano in piedi sul territorio ed «è per ora capace di sostenere i colpi della crisi dettata dalla carenza di personale sanitario che spesso e volentieri migra nel privato o all’estero in cerca di un trattamento contrattuale migliore». Dall’altra il possibile accentramento dettato dalle difficoltà delle strutture limitrofe potrebbe essere un altro «faticoso ostacolo da superare».

Estate «bollente» per la sanità locale

Per i sindacalisti quella che sta per iniziare sarà una estate «bollente» per la sanità pubblica. «Partiamo dal presupposto che se ci dovessero essere più angioplastiche o infarti in contemporanea i primi interlocutori sono Busto Arsizio, Legnano e anche Castellanza – spiegano i sindacati -. La nostra zona a differenza di quella del Gallaratese quindi è coperta, ma forse Legnano, visto che Busto sarà particolarmente sollecitata, rischierà di pagare il conto causato da dismissioni e riduzioni». Poi c’è l’ospedale di Saronno in sofferenza. A causa delle continue dimissioni di personale, il pronto soccorso sta subendo una nuova riorganizzazione. Non si tratterebbe dell’unica novità. Secondo alcune voci, a risultare fortemente penalizzata nel prossimo maggio sarebbe anche l’attività chirurgica: sarebbero solo 4 le sedute di chirurgia nell’arco del mese a cui se ne aggiungerebbero altre 4 delle altre specialità come urologia, ortopedia e otorino.

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L’Ospedale di Legnano resiste

La nota positiva che fa ben sperare secondo i sindacalisti è che «nella nostra Asst non stiamo assistendo ad una invasione di cooperative private com’è accaduto nell’Asst Valle Olona e nessuna specialità sta per chiudere. Non c’è dubbio che ci siano problemi. La speranza è che, con gli ultimi concorsi chiusi in questi giorni, l’Ospedale riesca a rinfoltire in maniera ottimale le fila degli infermieri e operatori sanitari. E che lo faccia entro l’estate. Rappresenterebbe una boccata d’aria per i tanti reparti attualmente in sofferenza e darà quindi all’azienda più possibilità di resistere». Nel contempo l’azienda «dovrà fare i concorsi interni per gli incarichi di funzioni (come gli ex capo sala). Figure importanti di riferimento, sempre più assenti a causa di pensionamenti e licenziamenti».

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Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Maggio 2023
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