La raccolta puntuale a Legnano procede con la soddisfazione della amministrazione comunale. Il dato è emerso ancora una volta l’altra sera nella seconda delle quattro sedute di consiglio comunale. Portavoce di questo sentimento, Simone Bosetti, consigliere delegato sul progetto tanto chiacchierato in città.

Bosetti nel suo intervento all’interno della discussione sulla delibera della TARI, ha spiegato che «in Lombardia, la media della raccolta differenziata, nel 2020, ha raggiunto il 73,3% medio regionale, con il 20% dei Comuni che si attestano stabilmente oltre l’80%. Legnano, nel 2021, si è attestata attorno al 71%. Il nostro obiettivo è raggiungere l’80%, già superato da comuni a noi vicini come San Giorgio su Legnano con l’88%, Rescaldina con l’86% e Dairago l’84%. Con l’attivazione della raccolta puntuale, nelle zone interessate a Legnano, abbiamo registrato una media del 40% in meno di indifferenziata. Un risultato che ci fa capire come il gioco valga la candela».

Sugli abbandoni di sacchi e sacchetti, la convinzione di Bosetti si è così espressa: «Nulla è mutato dal 2018. E’ sufficiente controllare Google maps. Le zone interessate sono sempre nelle stesse. Nell’Oltrestazione, le vie Cimarosa, via Vengoni, via Gaeta. Settimanalmente, la Polizia Locale interveniva e interviene per aprire i sacchi e classificare gli abbandoni. In questa fase, piuttosto abbiamo il deposito di sacchi non conformi, aumentato ma soltanto perchè siamo in una fase di sperimentazione. Si sta stabilizzando là dove la raccolta è iniziata da tempo, permane nelle zone che vanno meglio accompagnate».

La conclusione, improntata all’ottimismo, del consigliere Bosetti ha fatto così riferimento ai dati dell’Oltrestazione2, dove il progetto ha avuto inizio da oltre sei mesi: «Sono 400 i chili non confermi quelli raccolti in una settimana, che corrispondono a 50 sacchi, su un peso totale di 10 tonnellate di indifferenziato. Possiamo noi per questo 2% annullare il risultato dell’altro 98%? E’ qui l’equità che noi vogliamo valorizzare, mentre altri vorrebbero che venisse trascurata».

Le critiche delle minoranze si sono concentrate sugli abbandoni nelle periferie estreme della città (i boschi di via Novara, in via Salici, via della Pace, via Frassini, via Madonna delle Grazie), sui disagi dei cittadini manifestati sui social, sulla preoccupazione che, una volta a regime l’intera città, i problemi aumenteranno, sull’impegno economico per guadagnare solo qualche punto percentuale