PGT ancora sulla graticola, scatta l’esposto alla Corte dei Conti per il possibile danno erariale
L'assessore alla partita ha escluso che ci sia stato un danno erariale: "Le scelte politiche sullo sviluppo della città non discendono da scelte economiche"
«Non c’è alcun danno erariale in conseguenza della trasformazione degli ambiti territoriali in zone bianche». Così l’assessore alla partita Lorena Fedeli ha provato a gettare acqua sul fuoco delle rivendicazioni delle minoranze, che nella seconda serata della seduta di commissione iniziata giovedì 13 aprile, la prima dedicata all’urbanistica negli ultimi sette mesi, hanno chiesto conto all’amministrazione tra le altre cose di un possibile danno erariale derivato dalla scadenza del documento di piano e dalla scelta di procedere ad una revisione complessiva dello strumento urbanistico senza approvare nelle more un nuovo documento di piano.
Nuovo PGT e documento di piano scaduto: è scontro frontale sull’urbanistica in commissione a Legnano
«La scadenza del documento di piano e il tempo necessario per rifarlo non possono essere fonte di danno erariale – ha sottolineato Fedeli -. Il documento di piano, infatti, ossia il vero atto politico del PGT, ha una durata di cinque anni e la legge riconosce piena facoltà all’amministrazione di rinnovarlo o cambiarlo. Ed è facoltà dell’amministrazione non rinnovarlo per non compiere scelte sul territorio che, politicamente, non sono coerenti con gli indirizzi che si vogliono dare. Infatti le scelte politiche sullo sviluppo della città non discendono da scelte economiche basate sul maggiore introito possibile per le casse comunali, ma dalla visione dello sviluppo della città che ogni amministrazione ha».
Su posizione diverse – è ormai di fatto inutile dirlo – le opposizioni. Su tutti Franco Brumana del Movimento dei Cittadini. «La perdita erariale è un dato di fatto concreto – ha sottolineato il consigliere -. Da informazioni assunte dall’Ufficio Tributi risulta che a livello fiscale la minore entrata di IMU ordinaria sia pari a 60mila euro, calcolata però escludendo gli ambiti della ex Gianazza, della Franco Tosi e della ex Giovanni Crespi, e che potrebbe avere anche ripercussioni sulle contestazioni di violazioni da emettere che potrebbero arrivare anche a 200mila euro. Alla perdita erariale può conseguire una responsabilità erariale: oltre al danno, che secondo me c’è e secondo l’assessore no, serve anche il dolo erariale o la colpa grave. Non compete a noi valutare se c’è stato un illecito che dà luogo a responsabilità erariale, e per questa ragione nei prossimi giorni depositerò un esposto alla Procura della Corte dei Conti e attenderò che la Corte dica la sua».
Parole, quelle di Brumana, che hanno trovato sponda soprattutto in Francesco Toia della Lista Toia. «L’assessore ha detto che non c’è danno erariale per poi ammettere che quello che è stato fatto era voluto – sono state le parole del capogruppo della civica di centrodestra -. Fossero anche dieci euro, sarebbero dieci euro che avrebbero potuto essere investite per la comunità: soldi, quelli sì, che facevano bene ai legnanesi, non la decadenza del piano».
Da tutte le opposizioni, poi, è arrivato un appello ad un dialogo più ampio per la stesura del nuovo PGT. «L’assessore rivendica di aver fermato gli ambiti di trasformazione, che il PGT 2.0 (quello approvato nel 2017 dall’allora amministrazione Centinaio, ndr) fosse pieno di errori grossolani e che i mancati incassi per Legnano e i cittadini legnanesi siano una precisa scelta politica di successo perché si farà un favoloso PGT di rigenerazione urbana – ha sottolineato l’ex consigliere di maggioranza -. Di questo PGT, però, l’amministrazione non ne parla, non ha condiviso nulla e non ha risposto alle osservazioni: il piano di governo del territorio è la cosa più importante per Legnano, non può essere deciso da un gruppo ristretto di persone. Se ci dobbiamo aprire iniziamo subito con un consiglio comunale aperto». «Serve un rapporto si collaborazione migliore di quello che c’è stato finora – gli ha fatto eco Letterio Munafò di Forza Italia, che ha puntato il dito contro la «mancanza di interlocuzioni con le minoranze» -, servono confronti per trovare insieme le giuste soluzioni».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.