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L’assemblea dei soci di Amga dà il via alla messa in liquidazione di Amga Sport

Avviata la procedura per la liquidazione, rimangono da definire il futuro delle piscine coinvolte e soprattutto il destino dei lavoratori di Amga Sport

Piscina di legnano

Il primo passo era arrivato con il voto, prima a Parabiago e poi a Legnano, dei consigli comunali. Ora l’iter per la liquidazione di Amga Sport ha preso ufficialmente il via a valle dell’assemblea dei soci di Amga di giovedì 23 marzo, primo passo di un percorso che di certo non si concluderà dall’oggi al domani ma che sarà fondamentale per il futuro dei due impianti natatori finora gestiti dalla società.

La messa in liquidazione era nell’aria ormai da tempo, dopo anni di crisi economico-finanziaria, un piano di risanamento e altri due esercizi in rosso sui quali si è allungata pesantemente l’ombra del Covid. Il segno meno nei bilanci di Amga Sport del resto non è una novità, tanto che a maggio 2017 era stato approvato un piano di risanamento per il triennio 2017-2019: piano regolarmente portato a termine nel 2019, quando l’esercizio del terzo e ultimo anno si era chiuso in utile.

Poi, però, ci si erano messe prima la pandemia con le relative chiusure e limitazioni e poi il caro-bollette, che per la piscina di Legnano si sono sommate peraltro alle condizioni tutto fuorché buone in cui versa l’impianto, ormai da anni in attesa di una riqualificazione totale. Il risultato è stata una perdita di circa 180mila euro nel 2020 e un rosso “monstre” di 447mila euro nel 2021, frutto, da un lato, di una riduzione del fatturato di 250mila euro tra settembre e dicembre per le restrizioni anti-Covid e i danni conseguenti ad un allagamento dovuto al maltempo e, dall’altro, dell’esplosione della crisi energetica che per Amga Sport si è tradotta in un caro bollette da circa 200mila euro.

piscina parabiago

Le perdite erano state ripianate attraverso una rinuncia ad un credito finanziario da oltre mezzo milione di euro da parte della capogruppo e nel 2022 anche le amministrazioni di Legnano e Parabiago, proprietarie delle piscine gestite da Amga Sport, sono intervenute economicamente per limitare i danni. Ma la messa in liquidazione era solo una questione di tempo, e infatti lo scorso 27 gennaio i soci di Amga, all’unanimità, in coordinamento avevano dato indicazione alla società di avviare il relativo percorso di valutazione, che oggi ha iniziato a tradursi in realtà con l’assemblea dei soci della capogruppo Amga.

Ora dovrà essere definito il futuro delle due piscine: per l’impianto di Parabiago l’amministrazione sta valutando le opzioni per una nuova gestione che non risponda solo a quello che il sindaco Raffaele Cucchi durante l’ultima seduta consiliare ha definito «dio denaro», ma tenga conto soprattutto delle esigenze delle associazioni e di chi utilizza la struttura di via Carso. Per la piscina di Legnano, invece, si va verso una gestione ponte che permetta di vedere la saracinesca alzata anche per la prossima stagione, con il Comune che intanto ha avviato una procedura di partenariato pubblico-privato per la riqualificazione e la gestione dell’impianto.

Soprattutto, rimane da definire il destino di chi oggi lavora per Amga Sport: undici dipendenti veri e proprio ripartiti sui due impianti, ai quali si sommano una quarantina di stagionali a Legnano e una ventina a Parabiago. Detto che i sindacati si sono già mossi e lunedì 27 marzo si siederanno una prima volta al tavolo con Amga, la strada che le amministrazioni intendono perseguire con gli indirizzi che daranno al liquidatore è ovviamente quella di una soluzione occupazionale per il personale coinvolto. Che potrebbe passare dal riassorbimento nel gruppo Amga – sulla carta piuttosto improbabile -, o dal partenariato pubblico-privato.

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Marzo 2023
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