Liquidazione Amga Sport, i sindacati chiedono soluzioni per 30 lavoratori
Lunedì 27 marzo i sindacati della Cgil incontreranno i rappresentanti di Amga per chiedere soluzioni per 30 lavoratori
Una trentina i lavoratori che si sono rivolti alla Cgil a seguito della messa in liquidazione di Amga Sport. Si tratta di figure professionali che in questo momento sono a rischio. Per questo lunedì 27 marzo le parti sindacali incontreranno i rappresentanti di Amga: l’intento è quello di chiedere se ci sono soluzioni per salvare questi lavoratori. A spiegare nel dettaglio la situazione attuale è Giorgio Ortolani Nidil Cgil intervenuto oggi, giovedì 23 marzo dopo l’ufficializzazione dell’avvio della procedura.
Qual è la vostra posizione sulla liquidazione di Amga Sport? «Non spetta di certo a noi sindacare una scelta fatta dalle amministrazioni comunali di Parabiago e Legnano – afferma Giorgio Ortolani Nidil Cgil -. Entrambe le amministrazioni, che detengono rispettivamente il 66,5% (Legnano) e il 17.89%( Parabiago) del gruppo Amga Legnano spa (società partecipata di totale capitale pubblico), hanno in più occasioni ribadito la volontà di preservare, anche dopo la liquidazione di Amga Sport, la funzionalità delle due piscine e quindi del servizio. Questa è decisamente una notizia positiva per i tanti cittadini che usufruivano dei servizi sportivi di queste strutture. Servizi che sono stati garantiti in questi anni ai cittadini grazie al lavoro di decine di istruttori di nuoto professionali: per loro adesso il futuro è ancora più incerto».
Quale tipo di contratto avevano i lavoratori? «Erano inquadrati, secondo noi del NIDIL-CGIL, irregolarmente come collaboratori sportivi – spiega Ortolani -. Parliamo di lavoratori che proprio per la discutibile tipologia di assunzione sono da anni privi di qualsiasi diritto, dalla malattia, all’infortunio sino alla maternità. Ed ora dopo essere stati per anni privati di diritti ecco che è arrivata la messa in liquidazione di Amga Sport».
Quali le richieste per tutelare questi 30 lavoratori? «All’incontro con Amga speriamo che vengano identificate soluzioni che garantiscano a questi lavoratori di continuare la propria attività lavorativa nel rispetto delle normative vigenti. Sempre a questi lavoratori ci rivolgiamo invitandoli a contattarci per qualunque informazione a riguardo».
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