Mafie, a Legnano un bando per restituire alla collettività tre appartamenti confiscati
Si tratta di due alloggi di circa 200 metri quadri in piazza Mocchetti, già in buono stato, e uno in via Cuzzi. Il bando per il loro riutilizzo a fini sociali sarà pubblicato a breve
È tutto pronto per la pubblicazione del bando per restituire alla collettività tre appartamenti confiscati alla criminalità organizzata a Legnano e acquisiti dal Comune. L’amministrazione, dopo essersi consultata con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, ha deciso di utilizzare il bando “standard” per gli enti locali, che apre a molteplici destinazioni di utilizzo: «Come amministrazione – spiega il vicesindaco Anna Pavan – inizialmente avevamo presentato alcune ipotesi di lavoro: questo, invece, è un bando molto più ampio, che lascia spazio a molteplici progettualità in diverse aree di azione, nel sociale, nella cultura e nell’educazione: abbiamo escluso unicamente l’area agricola, non applicabile in un contesto urbano. Le carte sono pronte e a breve usciremo con la manifestazione d’interesse alla quale potranno partecipare associazioni ed enti del terzo settore. Sarà poi stilata una graduatoria».
Nello specifico si tratta di due alloggi di circa 200 metri quadri in piazza Mocchetti, già in buono stato, e uno in via Cuzzi: per quest’ultimo appartamento è in corso d’opera la ristrutturazione, possibile grazie a un finanziamento regionale. I progetti per fare tornare a vivere questi beni potranno pertanto spaziare dall’housing sociale, a spazi per attività culturali, educative, sociali o altro ancora.
A Legnano sono 19 i beni confiscati alla criminalità organizzata. Nel 2022 è stata inaugurata la casa rifugio per le donne vittime della mafia nella villa di via Pasubio confiscata alla ‘Ndrangheta; un altro immobile, in via Abruzzi, è stato destinato all’ospitalità del profughi Afghani, ancora presenti, mentre a breve la casa di corte di via Galvani sarà riconvertita ad housing sociale nell’ambito del progetto Pinqua, finanziato da fondi del Pnrr: «Esempi concreti di come i beni confiscati possono tornare a vivere a servizio della collettività», sottolinea Pavan ribadendo l’impegno dell’amministrazione per la legalità nella giornata in memoria delle vittime di Mafie.
Di seguito la mappa dei beni confiscati nell’Alto Milanese. Tra i più significativi, La Tela del Buonessere a Rescaldina.
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