Abipla di Legnano: “L’azienda lavora e nel suo settore è ancora un’eccellenza”
Parla Alessandro Basilico, quasi 77 anni, proprietario della Abipla, azienda oggetto dell’ordinanza del Comune di Legnano che ha intimato la messa in sicurezza del muro di cinta dell’edificio
«I lavori sul muro di cinta sono stati quasi ultimati, con tanto di pulizia del marciapiede e del passaggio pedonale tra viale Castello e via Toselli, che era ridotto uno schifo. Ma non solo: ho dato mandato ai miei tecnici per contattare chi si occupa di edilizia acrobatica per mettere in sicurezza anche la parte che si affaccia sul passaggio pedonale».
A raccontare è Alessandro Basilico, quasi 77 anni, proprietario della Abipla, azienda oggetto dell’ordinanza del Comune di Legnano che ha intimato la messa in sicurezza del muro di cinta dell’edificio: «Il muro non crolla, di questo potete starne certi – sottolinea Basilico -. Magari non è bella da vedere da fuori, ma l’azienda lavora e nel suo settore è ancora un’eccellenza».
La Abipla è nata negli Anni 70, nel 1975 per la precisione. Si occupa della produzione di sacchetti in polietilene con chiusura a cerniera Zipper, con biadesivo o patella saldata, applicazione di ganci, maniglie o corde, sacchi con saldatura rinforzata sul fondo o laterale, soffietti e microforature, materiale per maglieria antingiallimento, medio scivoloso per macchine imbustastrici, alta resistenza per uso industriale, termoretraibile da forno. Ci lavorano una decina di persone (nei momenti di picco sono arrivati ad essere 15/16), un’azienda orgogliosamente artigiana che «serve i più bei nomi d’Europa», spiega Basilico.
Bustocco di origine, figlio di un industriale del ramo tessile e ribelle per vocazione, appassionato di motori, viaggi, sport, Basilico nel suo ufficio ha foto e memorabilia di tutta una vita e della sua azienda parla con entusiasmo e orgoglio: «Siamo l’azienda più seria del mondo – ci dice -. Non abbiamo mai ritardato un pagamento, nè ad un fornitore nè ad un dipendente. Credo che siano le persone il centro di un’azienda e che il servizio che si fornisce debba essere la cosa più importante per il cliente. Mio padre Giovanni Anselmo era un imprenditore nel ramo tessile, ma ho scelto di prendere un’altra strada che mi ha portato fin qui». Una storia imprenditoriale come tante nel nostro Paese, fatta di volontà, passione, un pizzico di follia, sperimentazione e determinazione: «Nel 2008 con la crisi ho pensato di mollare, ma alla fine non ho ceduto, abbiamo ridotto il lavoro interno e fatto lavorare fuori, ma siamo ancora qui – commenta Basilico -. Io sono lo specchio della mia azienda, vendo quello che creiamo con il lavoro mio e dei miei dipendenti».
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