Ex Pensotti di Legnano: la giunta boccia il nuovo progetto del Central Park
Il progetto presentato in Comune dalla società Legim s.r.l., che nel 2020 ha acquisito l'area, è stato bocciato in quanto non soddisfa i requisiti green individuati da Palazzo Malinverni
La proposta della nuova proprietà dell’ex Pensotti di via Firenze a Legnano non piace alla giunta Radice. Il progetto presentato in Comune dalla società Legim s.r.l., che nel 2020 ha acquisito l’area, è stato infatti bocciato in quanto non soddisfa i requisiti green individuati da Palazzo Malinverni.
Quella della vecchia fabbrica di caldaie è una storia lunga. La struttura venne abbattuta nel maggio del 2007 e l’allora giunta di Lorenzo Vitali aveva pensato di costruire un “Central Park Legnano”, ossia un complesso di sette palazzi residenziali (dove avrebbero trovato posto un totale di oltre 300 appartamenti e una volumetria di 120mila metri cubi), due palazzi per attività terziarie e uno commerciali (edifici tutti alti 40 metri). Per questo era stata stipulata una convenzione che in questi anni è stata prorogata fino al 2024. L’intento era quello di creare anche un parco urbano. Di tutto questo progetto è stato costruito solo un palazzo in via Pisa. Il resto dell’area venne poi recintata e presa di mira da vandali e incivili. Durante la pandemia, la società Legim ha acquistato il lotto attraverso un’asta fallimentare. Così il progetto è stato ritirato fuori dal cassetto e l’operatore ha messo sul tavolo una sua rivisitazione.
In particolare, a far storcere il naso alla giunta Radice è stata l’eliminazione dei posteggi, «pubblici nell’interrato negli edifici». Inoltre il progetto andrebbe a ridurre il verde pubblico. Nella delibera di giunta sono spiegati altri fattori reputati negativi: “Pur diminuendo la capacità edificatoria del comparto riduce il bilancio ecologico dell’intervento; introduce modifiche all’assetto viario di via San Bernardino riducendo la visibilità e la sicurezza degli utenti della strada; elimina la funzione terziaria e introduce un ulteriore edificio commerciale attestato su via Pisa; introduce modifiche alla localizzazione dei punti di accesso/uscita veicolare al comparto che disconoscono il presupposto della limitazione delle interferenze con l’asse di viale Sabotino posto alla base del progetto originario”.
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