Proclamato lo stato di agitazione in Ospedale a Legnano, l’Asst Ovest Milanese convoca i sindacati
Nel pomeriggio l'azienda ospedaliera ha convocato le parti sindacali. L'incontro si terrà la mattina di martedì 31 gennaio. Al termine del tavolo di confronto i sindacati decideranno il da farsi
Aggiornamento – Nel pomeriggio l’azienda ospedaliera ha convocato le parti sindacali. L’incontro si terrà la mattina di martedì 31 gennaio. Al termine del tavolo di confronto i sindacati decideranno il da farsi.
I lavoratori del comporta dell’Asst Ovest Milanese, con i sindacati, hanno proclamato lo stato di agitazione ed hanno programmato per i primi giorni di febbraio manifestazioni di protesta. Si tratta di azioni già annunciate nei giorni scorsi che potrebbero rientrare solo se la direzione dell’azienda ospedaliera decida di incontrare le parti sindacali.
«Numerose le richieste e le sollecitazioni inoltrate dai lavoratori, richieste collocate in un’azione sindacale più ampia che ha per obiettivi principali la sicurezza delle cure, il benessere organizzativo e la dignità sul lavoro dei dipendenti della stessa Asst – afferma Salvatore Santo di Fials con Domenico Godano di Csa e Giovanni Migliaccio di Nursind -. Il personale riunitosi in due distinte assemblee (Legnano e Magenta) hanno urlato l’impossibilità di continuare a sostenere ritmi di lavoro ai quali sono stati costretti, già prima dell’emergenza Covid-19, da scelte scellerate e miopi dell’attuale direzione strategica finalizzate alla drastica riduzione degli standard cinico-assistenziali in essere determinati da una riduzione del personale. A questo si è aggiunta la pandemia che ha comportato stravolgimenti organizzativi non sempre mirati e puntuali. Purtroppo anche in questa fase di “normalizzazione” le scelte aziendali appaiono dettate dalla fretta e dall’improvvisazione acuendo il senso di frustrazione sui lavoratori e determinando un clima organizzativo insostenibile. Le richieste di incontro e confronto finalizzate a comprendere le scelte aziendali si sono succedute nel tempo, non ultima quella avanzata dopo i lavori assembleari, purtroppo senza esito alcuno. Così si assiste ad un aumento dello straordinario, a continui salti dei riposi dovuti e programmati, alle “promesse” (non mantenute) che il sacrificio della rinuncia al recupero psico-fisico sarebbe stato almeno retribuito con prestazioni aggiuntive, all’inaugurazione ed apertura (reale o fittizia) di nuovi servizi sul territorio o nei presidi ospedalieri incuranti della difficoltà di reperire personale sul mercato e, conseguentemente ulteriore carico di lavoro per i soliti noti».
I sindacati continuano con insistenza a chiedere ad Asst una vera apertura «Non abbiamo risposte. Perciò il personale ha demandato alle scriventi organizzazioni sindacali – commentano i sindacalisti -, che vantano la rappresentanza di un ampio numero di lavoratori, la proclamazione dello stato di agitazione del personale del comparto e la richiesta di esperimento delle procedure di conciliazione nei tempi e con le modalità previste dalle norme regolatrici in materia».
Sindacati e lavoratori dell’Asst Ovest Milanese: «Pronti allo stato di agitazione»
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