Lo sfogo di una “semplice” infermiera: «Il personale sta gradatamente abbandonando l’Asst Ovest Milanese»
Così una infermiera dell'Asst Ovest Milanese dopo avere letto la difesa dell'azienda sanitaria dalle accuse mosse in questi giorni dai sindacati
«Il personale sta gradatamente abbandonando l’Asst per posti dove è possibile imparare di più, dove c’è più personale nei reparti e non solo in uffici o ambulatori». Così una infermiera dell’Asst Ovest Milanese si è sfogata dopo aver letto le ultime dichiarazioni dell’azienda sanitaria di Legnano che si è difesa dalle accuse mosse in questi giorni dai sindacati. Il massimo impegno dichiarato dall’Asst nella gestione dell’azienda non convince il lettore che nel raccontare il suo punto di vista ha chiesto l’anonimato.
«Mi sono tristemente divertita a leggere la replica della mia direzione sanitaria di fronte alla denuncia dei sindacati – così inizia la lettera -. Vorrei fare solo alcune precisazioni per dimostrare la sostanziale inesattezza della risposta della direzione. Anzitutto le candidature di infermiere saranno anche state 227 ma la graduatoria finale, composta da chi si è presentato e da chi ha passato le prove, è stata di appena di 140 persone. 30 di queste hanno rinunciato all’incarico, dimostrando una scarsa attrattiva sul personale. Medici di medicina interna, urologi e chirurghi di altre specialità hanno rassegnato le dimissioni per luoghi molto più attraenti (non solo privati). Il pronto soccorso del presidio ospedaliero di Magenta, facente parte della stessa Asst, vede ogni notte un numero sempre crescente di afflussi, dovuti anche alla chiusura notturna del pronto soccorso di Abbiategrasso, con numero insufficiente di personale costretto molte volte a saltare i riposi». Sul fronte sicurezza l’infermiera ha poi segnalato che pochi mesi fa è stato registrato un furto negli spogliatoi femminili del personale di Magenta «dei ladri hanno forzato in tutta tranquillità gli armadietti del personale». Poi la lavoratrice ha precisato che le cosiddette RAR, il bonus biennale «per un totale teorico di 700 euro, viene tassato quasi al 50% mentre in altri ospedali il personale viene incentivato a coprire turni di altri colleghi, dietro pagamento di gettoni».
Come in tante aziende sanitarie lombarde e non solo infermieri e medici stanno abbandonando le corsie legnanesi, a fronte di ciò la lavoratrice afferma che la risposta della direzione «riflette la mentalità imperante dove è più importante la narrazione che si fa di se stessi rispetto alla realtà concreta. Una realtà che pesa sempre di più sulle spalle dei lavoratori in prima linea e soprattutto dei pazienti».
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