«Noi non desideriamo una società più comoda, ma una società più umana». L’attualità del pensiero di Pierre Carniti, storico sindacalista della Cisl che meglio ha impersonato lo spirito dell’Autunno Caldo del 1969, raccontato attraverso gli occhi di chi lo ha conosciuto. È il libro “Tentare l’impossibile per fare il possibile” scritto da Flo Carniti sorella dello storico sindacalista che ha militato nel Legnanese. Opera presentata venerdì 20 gennaio, a palazzo Leone da Perego a Legnano alla presenza di cittadini e sindacalisti.

La raccolta che delinea la personalità libera di Carniti è stata presentata dall’autrice con Carlo Gerla segretario generale Cisl Milano Metropoli, Sandro Antoniazzi segretario generale Cisl Milano Metropoli dal 1979 al 1988. Ad intervenire anche Francesco Lauria del centro studi nazionale della Cisl e Luigi Maffezzoli segretario della Fnp Milano Metropoli. Tra il pubblico il sindaco Lorenzo Radice che ha sottolineato: «Questo è un pezzo di storia da conoscere. Vedere l’attualità delle problematiche lavorative fa riflettere così come sentir parlare di unità civile. Tentare l’impossibile per fare l’impossibile è un motto che ci deve guidare. Abbiamo bisogno una visione e batterci ogni giorno per l’impossibile sapendo che dobbiamo avere a che fare con una crisi internazionale quotidiana. Quindi dobbiamo recuperare lungimiranza: la capacità di guardare lontano».

Carniti, l’ex senatore e segretario della Cisl è deceduto martedì 5 giugno del 2018 all’età di 81 anni. Nato a Castelleone, in provincia di Cremona il 25 settembre del 1936, era nipote della poetessa Alda Merini. Dopo la militanza nel Legnanese arrivò nel 1970, all’incarico di segretario della Fim, l’organizzazione dei metalmeccanici della Cisl, di cui era diventato poi segretario dal 1979 al 1985. Parlamentare europeo per due legislature, dal 1989 al 1999, Carniti è stato anche senatore, eletto con il Psi, nel 1993 e nel 1994. Pierre è ricordato come un sindacalista che ha saputo valorizzare la militanza operaia e sindacale apparsa alla fine degli anni Sessanta. Fu uno dei protagonisti dell’Autunno caldo e sostenitore, nel 1984, del celebre Accordo di San Valentino sulla “scala mobile”, su cui l’anno dopo si sarebbe svolto uno storico referendum. È stato simbolo di quel riformismo che a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80 ha rilanciato l’Italia, conquista dopo conquista, non solo per i lavoratori ma per i cittadini tutti.