Ex uffici Tosi: proprietà ancora “sottotraccia”, ma il tavolo con il comune è aperto
Gli ex uffici Tosi, finiti all'asta nell'ambito del fallimento Trilands, sono stati venduti nel 2021 ma la proprietà ha sempre mantenuto il massimo riserbo
Il nome di chi ha acquistato le palazzine ex Trifone, almeno per ora, rimanere sottotraccia. Il dialogo tra Palazzo Malinverni e la nuova proprietà degli ex uffici Tosi, però, è iniziato ed è il primo passo per disegnare il futuro di un’area, quella tra piazza Butti e piazza Monumento, che giocoforza sarà protagonista nel nuovo piano di governo del territorio di Legnano, vuoi per la vicinanza ad un’altra grande “ex” della città, la Manifattura Legnanese, vuoi per il ruolo di “terminale” del centro.
Il blocco di edifici era stato costruito a partire dal 1968 per ospitare gli uffici direzionali della Franco Tosi ed è stato utilizzato fino al 2004. Si parla sostanzialmente di due corpi di fabbrica adiacenti con una superficie di quasi 20mila metri quadri che insistono su un’area di oltre 8.500 metri quadri, più di 6mila dei quali scoperti: uno di tre piani che affaccia su piazza Monumento e uno i cui otto piani si sviluppano a forma di H. Gli immobili erano stati acquistato nel 2010 da Vittorio Emanuele Trifone, che pensava per l’area ad un moderno centro direzionale con uffici, negozi e servizi.
Anche dopo la sua dipartita nel 2012 il progetto era rimasto nei piani degli eredi, ma non si era mai concretizzato. Poi era arrivato il fallimento della società e gli ex uffici Tosi erano finiti all’asta più volte, fino all’aggiudicazione nel 2021. La nuova proprietà fin dalle prime battute dell’operazione immobiliare ha sempre voluto mantenere il massimo riserbo sulla propria identità: ora però si è seduta al tavolo con l’amministrazione, che per il futuro dell’area intende muoversi nel segno della «riconnessione».
L’area, infatti, è di fatto alle porte di quella della ex Manifattura, altro pezzo del passato industriale di Legnano che nel 2021 è passato di mano trovando finalmente un acquirente, ed è difficile pensare che il futuro dei due comparti possa essere scritto senza una visione di insieme vista anche la posizione strategica in chiave di riqualificazione urbana. La giunta Radice, peraltro, come le due che l’hanno preceduta, non ha mai nascosto fin dal suo insediamento di tenere in considerazione l’idea di prolungare via Lega fino al piazzale della stazione: piazzale da rivedere facendone eventualmente anche il punto di interscambio tra il trasporto su ferro e quello su gomma. Le risposte vere proprie, però, arriveranno solo con il nuovo PGT prima e con l’ipotetico piano attuativo poi.
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