Su il sipario sui progetti per ridisegnare il centro di Legnano: “La città cerca una nuova vocazione”
Ventisette i progetti "candidati" al concorso di idee per un "nuovo" centro di Legnano, cinque dei quali sono stati premiati dalla commissione
Una “piazza delle contrade” nella vecchia piazza Mercato, la demolizione del centro direzionale Tosi, un “mercato del cuoco” negli spazi della ex Manifattura, la separazione della rotonda dal Monumento al Guerriero. Palazzo Malinverni si prepara a ridisegnare Legnano con il nuovo PGT e intanto raccoglie idee per ridisegnare il centro cittadino dalla stazione fino a piazza San Magno grazie al concorso di idee promosso nei mesi scorsi dall’amministrazione, arrivato all’atto finale con la premiazione dei vincitori di giovedì 19 gennaio.
Ventisette in tutto i progetti sottoposti al vaglio della commissione presieduta dal docente del Politecnico di Milano Renzo Riboldazzi: tutti, ognuno a modo suo, tasselli che contribuiranno a formare quel «patrimonio di idee, suggestioni, suggerimenti sul futuro del cuore della città» dal quale il sindaco Lorenzo Radice e la sua giunta sperano di poter attingere per il nuovo piano di governo del territorio, chiamato nei prossimi mesi a mettere la visione della Legnano di domani al passo con un quadro sociale ed economico molto diverso da quello in cui è a suo tempo maturato l’attuale strumento urbanistico.
La commissione ha assegnato il gradino più alto del podio al progetto presentato dalla cordata di professionisti “capitanata” da Nicolò Privileggio «per la qualità delle soluzioni progettuali della piazza don Sturzo, della piazza Mocchetti e della piazza Butti, per la strategia proposta dal progetto che utilizza la strategia naturale e l’impronta verde diffusa come metodo da utilizzare nei progetti di trasformazione urbana e per la coerenza delle visione sistemica urbana e territoriale attuale e futura in relazione alla proposta di riqualificazione delle aree centrali della città».
La proposta si basa su una visione delle aree centrali come una “cerniera” tra quella che definisce la città dell’Olona e quella che, in prospettiva, sarà la “città della ferrovia”, ovvero quella che nascerà intorno al polo industriale della Franco Tosi. Partendo da piazza don Sturzo, il progetto prevede una nuova pavimentazione per gli spazi tra via Giolitti e l’asse formato da largo Seprio e via Palestro, in continuità con il “salotto” di Piazza San Magno. L’idea è quella di fare della piazza che una volta ospitava il mercato una “vera” piazza con giochi d’acqua circondata da un doppio filare di tigli, dalla quale arrivare, attraverso i portici di via Giolitti a piazza Mocchetti, destinata a diventare una sorta di grande giardino con vasche per piante ornamentali e da frutto.
Da lì l’itinerario metaforico tracciato dai progettisti prosegue lungo via Cavallotti e via Lega ipotizzando una zona a traffico limitato o una zona 30, con la proposta di una riconversione della ex Manifattura riorganizzandola intorno ad una nuova piazza alberata. Ultimo passo la riconfigurazione di piazza Butti attraverso l’ampliamento e un giardino alberato, in parallelo alla ristrutturazione della palazzina che ospitava gli uffici della Franco Tosi con la copertura dello spazio aperto centrale e un mix di residenza, uffici e servizi al piano terra e un edificio polifunzionale al posto di quelli che affacciano sul fronte est della piazza.
Accanto alla proposta “vincitrice”, per la quale è previsto un premio di circa 40mila euro, la commissione ha premiato anche altri quattro progetti, ad ognuno dei quali andranno poco più di 4mila: premi per i quali bisognerà però aspettare le verifiche amministrative che renderanno definitiva la “classifica”. I commissari, inoltre, hanno assegnato cinque menzioni speciali. «Credo che questa iniziativa sia la miglior risposta che si può dare a chi dice che questa amministrazione è ferma – ha sottolineato il sindaco Lorenzo Radice -. Siamo in una fase molto importante per la vita della nostra città, in cui tutti stiamo lavorando per progettare il futuro di una Legnano che esce da decenni di deindustrializzazione e sta cercando una nuova vocazione, che vive sempre più in relazione con Milano. In ognuno di questi progetti vedo elementi interessanti e spero che ci sia la possibilità di amalgamare queste suggestioni, contemperando i legittimi interessi privati con la funzione pubblica degli spazi».
«Credo molto nei concorsi di idee, che danno la possibilità di avere visioni che vadano al di là di quello che siamo abituati a vedere e conoscere – ha aggiunto l’assessore alla partita Lorena Fedeli -. Questa iniziativa deve essere messa alla base della progettazione urbanistica della città: è un altro pezzo della partecipazione al PGT. Metteremo i progetti a disposizione di tutti e vogliamo organizzare anche una mostra, magari open air lungo i percorsi interessati, proprio perché Legnano inizi a prendere coscienza della possibilità di poter vedere certi pezzi del suo territorio in trasformazione».
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