Il consigliere comunale di Legnano, Franco Brumana, torna a contestare la pista al Castello per il Palio di Legnano. Il progetto è stato citato dal sindaco Lorenzo Radice nell’intervista di fine anno rilasciata a Legnanonews come un sogno per fare volare la manifestazione oltre i “confini” e per compiere quel salto di qualità alla kermesse che da tanto tempo si attende.

Come ricorda il leader del Movimento dei Cittadini, da sempre difensore dell’ambiente e della storia del territorio, «il proposito di realizzare la pista del Palio nell’isola del Castello era stato già manifestato a fine maggio dello scorso anno dal sindaco e dalla presidente della fondazione Palio». E già in quell’occasione insieme al gruppo facebook “Gli Amici degli Olona” aveva «contestato questa idea sollevando anche una questione di illegalità perché – torna a spiegare – l’isola e i terreni circostanti sono un bene culturale soggetto al vincolo imposto dal decreto ministeriale del Ministero della Pubblica e Istruzione, che vieta qualsiasi opera, che possa menomare la visibilità del Castello».

A dire il vero il primo cittadino non esclude questo ostacolo, che dovrà essere verificato nel corso del 2023, considerato come l’anno “buono” per «chiarire una volta per tutte se il progetto si potrà concretizzare dal punto di vista economico, strutturale, normativo e di vincoli». I vincoli potrebbero essere però  superati con la realizzazione di una pista mobile (non solo per il Palio) solo per alcuni mesi dell’anno. È stata infatti già esclusa la possibilità di una pista permanente, ma quello su cui insistono i difensori dell’ambiente è che anche una eventuale arena rimovibile venga prevista nella piazza Primo Maggio e non all’interno dell’Isola del Castello. Tale ipotesi era già stata proposta dall’allora gran maestro Alberto Oldrini. «Il montaggio e lo smontaggio annuale dello stadio comporterebbero costi notevoli – sottolinea Brumana – e potrebbe accadere che per mancanza di fondi queste operazioni vengano accantonate. In ogni caso la fruibilità dell’isola come bene di grande interesse culturale, storico, paesaggistico, identitario e ambientale verrebbe meno proprio nella bella stagione, che sarebbe il periodo migliore per usufruirne».

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Secondo il consigliere comunale «la scelta del Palio al Castello non è sorretta da alcuna ragione apprezzabile e risponde solo al desiderio di una ambientazione evocativa del medioevo per un evento che si svolge una sola volta all’anno. Comporterebbe un ulteriore anacronismo perché la battaglia di Legnano avvenne in un’epoca antecedente a quella del Castello. La questione però non è quella dell’anacronismo – chiarisce -. Le ragioni per opporsi al sogno del sindaco sono molto più serie: il castello e la sua isola costituiscono un unico monumento di straordinaria rilevanza per la nostra città. Il castello dovrebbe essere oggetto di un restauro conservativo, che consenta di preservare la memoria della sua storia e della sua utilizzazione. L’isola dovrebbe essere considerata come la scenografia del castello e dovrebbe essere valorizzata per i suoi pregi paesaggistici, ambientali e perché è dotata di un habitat di notevole biodiversità. Al grande sogno del sindaco, pertanto contrapponiamo il nostro diritto, sancito dall’art 9 della Costituzione, alla tutela del paesaggio, del patrimonio storico, dell’ambiente e della biodiversità».

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