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165 operatori sindacali al convegno – protesta di Cgil Ticino Olona per dire “No” alla manovra del Governo

In questo contesto Mario Principe segretario della Cgil Ticino Olona ha ribadito: «Lo sciopero di oggi non è contro il Governo. Ma contro le norme che stanno mettendo in campo»

Cgil Ticino Olona in sciopero generale contro la manovra del governo

«Lo sciopero di oggi non è contro il Governo. Oggi abbiamo cercato di promuovere l’idea di come dev’essere il Paese». Così Mario Principe segretario della Cgil Ticino Olona ha definito il convegno – protesta organizzato oggi, venerdì 16 dicembre, nella sala Paolo VI in via San Martino a Magenta. Evento tenutosi in concomitanza allo sciopero organizzato in piazza Affari a Milano che ha visto Cgil e Uil uniti. A partecipare sono stati 165 operatori sindacali attivi sul territorio Ticino Olona.

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Cgil Ticino Olona in sciopero generale contro la manovra del governo 4 di 5

Secondo i sindacalisti, il Governo ha deciso di varare una legge finanziaria che colpisce i poveri, premia gli evasori, aumenta la precarietà, non sostiene salari e redditi da lavoro e penalizza le pensioni. E non affronta la crisi del sistema sanitario, oltre che le emergenze industriali ed energetiche. «Sino allo scorso 7 dicembre, sembrava che il Governo avesse tutta l’intenzione di ascoltarci, dopotutto rappresentiamo tante persone quante quelle che hanno votato l’attuale maggioranza: Cgil, Cisl e Uil contano poco più di 14milioni di persone – afferma Principe -. Eppure niente di fatto. È chiaro che ci aspettavamo più attenzione. Ecco perché oggi abbiamo deciso di riunirci per affrontare i problemi che si stanno delineando a fronte all’orizzonte. La manovra non parla ai lavoratori, alle fasce deboli e neppure ai giovani. La flat-tax fino a 85.000 euro per gli autonomi, segna una distanza di trattamento con i lavoratori dipendenti. Il condono fiscale, che schiaccia l’occhiolino a chi le tasse non le paga, con un messaggio al paese, che i furbi alla fine vincono sempre».

In merito all’inflazione che sta scalando all’11% Principe ha sottolineato: «Abbiamo proposto una tassazione degli extra profitti per ridistribuire le risorse alle fasce più fragili. Invece che fa il Governo? Punta il dito e si accanisce sui più poveri andando a cancellare il reddito di cittadinanza. Nei nostri 49 comuni ci sono in media 30 cittadini che ricevono il reddito per città e qualche caso è stato anche bloccato. Credo che si debba colpire coloro che abusano di questo strumento e garantirlo a chi ne ha veramente bisogno. Penso anche alle pensioni la cui rivalutazione, con un taglio di 2 punti percentuale, consentirà al Governo di risparmiare 3miliardi di euro (portandola dal 7 come era previsto al 5%). Poi quota 41 è diventata quota 103. Nella manovra non c’è nulla sulle pensione di garanzia per i giovani. In pratica tagliano la rivalutazione delle pensioni, per fare cassa e finanziare la flat-tax. E il condono fiscale sembra una sorta di Robin Hood al contrario. Per non parlare di opzione donna: praticamente cancellata, introducendo criteri familiari di disagio per poter accedere alla pensione. Azione che riduce in maniera sostanziale la platea delle possibili fruitrici. Nessuna risorsa sul tema sociosanitario, nulla sulla medicina di prossimità, con le file di attesa per una visita specialistica che continuano ad aumentare. Questa non è la direzione che noi immaginiamo». Principe ha ribadito: «Questa è una manovra ingiusta, grida vendetta. Non è la prima volta che manifestiamo chi ci attacca perchè diciamo apertamente che non siamo d’accordo lo fa strumentalmente. Noi non mettiamo in dubbio il Governo bensì le norme che stanno mettendo in campo».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Dicembre 2022
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