Sciopero generale in Lombardia, la Cgil Ticino Olona protesterà a Magenta
L'intento come ha spiegato il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe è quello di «lasciare un segno sul territorio Ticino Olona»
I sindacalisti della Cgil Ticino Olona e della Uil, venerdì 16 dicembre, non scenderanno in piazza Affari a Milano, ma protesteranno contro la legge di bilancio a Magenta. L’intento come ha spiegato il segretario della Cgil Ticino Olona Mario Principe è quello di «lasciare un segno sul territorio Ticino Olona». Perciò l’appuntamento si terrà nella sala Paolo VI in via San Martino dalle 9 alle 12. L’iniziativa firmata Cgil e Uil rientra nelle serie di attività che i sindacati hanno organizzato al 12 dicembre al 16 dicembre in tutte le regioni italiane: nello specifico la Lombardia sciopererà per l’appunto venerdì 16 dicembre. «Scenderemo in piazza contro i contenuti di una manovra iniqua che divide e non risponde ai bisogni reali delle persone – commenta Principe -. Nessuna risorsa sul tema sociosanitario, nulla sulla medicina di prossimità, con le file di attesa per una visita specialistica che continuano ad aumentare».
Secondo i sindacalisti, il Governo ha deciso di varare una legge finanziaria che colpisce i poveri, premia gli evasori, aumenta la precarietà, non sostiene salari e redditi da lavoro e penalizza le pensioni. E non affronta la crisi del sistema sanitario, oltre che le emergenze industriali ed energetiche. «Il Governo non ha ascoltato le nostre proposte di riforme necessarie al Paese – ha dichiarato oggi Alessandro Pagano, segretario generale Cgil Lombardia, alla conferenza stampa tenuta a Milano insieme a Enrico Vizza, segretario generale Uil Lombardia -. Abbiamo chiesto una riforma del fisco, il Governo ha risposto con la flat tax che segna il principio costituzionale della progressività fiscale, finanziando questa operazione anche attraverso la mancata indicizzazione delle pensioni. Abbiamo chiesto di intervenire sui bassi salari e l’insicurezza sul lavoro. Abbiamo chiesto di occuparsi delle emergenze legate al carovita che sta logorando il potere d’acquisto delle persone. Abbiamo chiesto di occuparsi dei più deboli e per tutta risposta il Governo interviene sul reddito di cittadinanza, con l’indice puntato sugli abusi che sono però fatti residuali mentre il reddito di cittadinanza è l’unica forma di sostegno di migliaia di famiglie in povertà. Nella manovra mancano risorse per i servizi pubblici. Un vero pasticcio nell’immediato e in prospettiva».
«Il mondo è cambiato con la pandemia, la guerra e adesso la speculazione che sta interessando soprattutto il nostro paese”. Così Enrico Vizza, segretario generale Uil Lombardia. “A farne le spese sono lavoratori, famiglie, imprese. L’inflazione ha superato i 10 punti. Noi abbiamo presentato proposte che potevano essere risposte immediate. L’azzeramento dell’Irpef sulla tredicesima, per esempio, sarebbe stata una boccata d’ossigeno per le famiglie. Il caro bollette non si può più affrontare coi bonus. Abbiamo chiesto un intervento sull’evasione fiscale che ci costa 110 miliardi ogni anno: queste risorse vanno recuperate. Attivando i condoni non si educano le persone a pagare le tasse. La manovra poi non parla ai giovani, anzi li penalizza e allarga il perimetro del precariato. La reintroduzione dei voucher è vergognosa, i voucher vanno aboliti. Per tutti questi motivi, per dire no ad una manovra ingiusta, lo sciopero è uno strumento necessario».
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