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“Questa è una rapina”, aggredisce la commerciante in corso Garibaldi a Legnano e scappa con soldi e oro

È successo la sera dell'Immacolata alla titolare della boutique Miele di corso Garibaldi che ha voluto denunciare quanto accaduto per chiedere più controlli nella zona appena fuori dal centro legnanese

Miele Legnano

Apre la porta del negozio alle 8 di sera dicendo di volere fare un regalo alla sua ragazza, ma quando gli viene detto di tornare il giorno successivo aggredisce la commerciante gridandole: “Questa è una rapina”. È successo la sera dell’Immacolata alla titolare della boutique Miele di corso Garibaldi che ha voluto denunciare quanto accaduto per chiedere più controlli nella zona appena fuori dal centro legnanese: «Avevo appena finito di servire le ultime clienti – racconta Simona Scura -, quando un uomo a volto scoperto ha aperto la porta nel negozio. Quando gli ho fatto notare che era chiuso è uscito e poi rientrato: a quel punto mi è venuto addosso urlandomi “Questa è una rapina” e mi ha aggredito con forza e violenza; mi ha strattonato e buttato a terra, trascinandomi fino a quando non ha ottenuto i soldi e l’oro che avevo alle dita. Una persona senza scrupoli che in quel momento pensava solo alla refurtiva senza dar valore alla vita umana. In quel momento ho pensato solo a difendermi, dargli quello che voleva e farlo uscire. A posteriori mi domando a cosa serva darsi da fare, lavorare con coscienza e dedizione, impegnarsi per tenere in piedi la propria attività, per poi rischiare la vita in un attimo».

La commerciante ha subito chiamato le Forze dell’Ordine che sono arrivate in negozio quando ormai l’uomo era scappato e oggi ha presentato denuncia: «Sono stata anche al pronto soccorso per farmi refertare i segni della violenza subita: ho male ad un braccio e dolori sparsi per via della caduta e del fatto che mi ha trascinato sul pavimento – spiega -, le ferite più profonde, quelle causate dall’aggressione e dal ricordo di quei 20 terribili minuti, non passeranno purtroppo facilmente».

L’unica speranza è che questa brutta esperienza possa servire per evitare che qualche altra donna subisca la stessa esperienza: «Poteva andare molto peggio, poteva colpirmi al volto o rompermi la testa, poteva finire in tragedia … resta il fatto che questa spiacevole esperienza mi ha tolto la voglia di impegnarmi in un progetto tutto mio, in un contesto così degradato e brutto – è la riflessione della commerciante -. Vorrei però che quanto mi è accaduto serva almeno per evitare che altre donne subiscano la stessa esperienza. Denuncio tutto questo affinché tutte le colleghe in fase di chiusura si attivino per sentirsi protette o aiutate e che denunciando, si attivi una rete di prevenzione. Le ultime parole dette dall’aggressore sono state: “Se mi denunci torno e ti ammazzo”. Nel caso tornasse spero ci siano delle pattuglie in zona a presidiare l’orario di chiusura».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 09 Dicembre 2022
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