Riorganizzazione degli spazi, area per le merci usate e nuovi banchi: così rinasce il mercato di Legnano
I passaggi per il rilancio del mercato di Legnano sono stati tracciati dall'assessore Lorena Fedeli in risposta ad un'interrogazione di Fratelli d'Italia
Una nuova organizzazione degli spazi, magari ampliando quelli antistanti ai banchi più “gettonati”, nuove attività che possano rendere più completa e più variegata l’offerta, un’area ben definita per la vendita di merci usate e il rinnovo delle concessioni una volta sciolti i nodi legati alla cosiddetta direttiva Bolkenstein, che prevede l’obbligo di messa a bando di molte concessioni pubbliche, tra cui anche quelle dei commercianti da strada. È questa la strada che Legnano intende seguire per rilanciare il mercato cittadino, che come la maggior parte dei mercati ormai da anni versa in uno stato di crisi che ora, complici la pandemia prima e il caro carburanti e l’inflazione galoppante poi, senza un intervento rischia di diventare irreversibile.
A spiegare il percorso che Palazzo Malinverni intende seguire per dare nuova linfa al cuore pulsante del commercio ambulante cittadino è stata l’assessore al commercio Lorena Fedeli, chiamata a rispondere in consiglio comunale ad un’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia. «Ci sono state molte interlocuzioni alle quali sono seguiti vari incontri – ha sottolineato l’assessore alla partita in aula -: il 19 aprile c’è stato un incontro interno per individuare le associazioni di categoria da chiamare al tavolo, al quale ovviamente dovranno partecipare anche la Polizia Locale e AMGA. Nella stessa data c’è stato anche un sopralluogo al mercato durante il quale sono state affrontate alcune criticità sulle quali confrontarsi, sia per la possibile sistemazione degli spazi che di tipo più strategico. Parliamo ad esempio degli spazi fisici, come il parcheggio o il viale centrale ai cui lati ci sono alberi con radici sporgenti, ma anche delle colonnine e, in una logica di risistemazione, dell’eventuale necessità di spostarle e dell’illuminazione del viale centrale».
«Si devono fare delle considerazioni rispetto alla possibile riduzione degli orari – ha aggiunto Fedeli, che il 16 maggio ha avuto un secondo incontro con ambulanti e associazioni di categoria – e magari sulla riduzione degli spazi di mercato visto che ci sono 28 posti liberi sia al sabato che al martedì e sappiamo tutti che il mercato da anni è in forte contrazione. Un altro aspetto importante riguarda le categorie merceologiche, sia sotto il profilo di quelle mancanti che potrebbero essere inserite per dare una risposta più concreta alle esigenze dei fruitori, sia per l’eventuale limitazione di alcune tipologie. Tra i possibili interventi c’è l’aumento degli spazi davanti ai banchi dove si forma sempre la coda, come quelli dei pollivendoli o dei fruttivendoli».
Proprio nei giorni scorsi, peraltro, al mercato di Legnano sono stati somministrati a clienti ed ambulanti dei questionari anonimi con domande a risposta multipla, finalizzati alla profilazione delle esigenze di chi al mercato ci lavora e di chi invece ci fa la spesa: questionari i cui risultati dovranno ora essere messi a sistema per trarne indicazioni su come disegnare il futuro dei banchi. Palazzo Malinverni, intanto, ha già fissato altri incontri sia con la Polizia Locale che con le associazioni di categoria per proseguire i lavori.
In calendario, comunque, una scaletta c’è già e prevede di lavorare per la «definire graduatorie di anzianità per gli operatori del mercato, sistemare i posteggi in funzione dell’eliminazione dei posteggi vacanti, migliorare la fruizione di alcuni banchi, eliminare lo spazio non fruito sul lato sinistro del mercato, definire uno spazio dedicato alla vendita delle merci usate perché da un lato l’utenza sia consapevole di cosa sta acquistando e dall’altro che non si generi concorrenza sleale, cercare nuove categorie merceologiche e – ha concluso Fedeli -, appena il governo darà le indicazioni necessarie per la direttiva Bolkestein, rinnovare le concessioni».
Per Fratelli d’Italia, però, la strada è ancora lunga e il tempo per provare a rilanciare il mercato di Legnano ormai stringe. «Abbiamo sempre avuto a cuore il destino del mercato, tanto è vero che da marzo 2022 quando abbiamo presentato una prima interrogazione abbiamo monitorato la situazione dando comunque anche del tempo all’amministrazione quantomeno per rendere concreto l’impegno preso, visto che era stata indicato genericamente il 2022 per l’identificazione degli indirizzi necessari per rilanciare il mercato – ha sottolineato il consigliere Stefano Carvelli -. Arrivati a fine novembre, abbiamo notato una crescita dei banchi con vendita di merce usata: il fatto che ce ne siano 7 o 8 va a cozzare con il regolamento vigente che ne prevede al massimo due. Rispetto ai posti liberi possiamo parlare di una fuga, che effettivamente è fisiologica e avviene anche in altri mercati perché vi sono una serie di condizioni anche esogene che stanno accelerando l’impoverimento di queste realtà commerciali, ed è proprio per questo che abbiamo ripresentato un’interrogazione. Mi duole anche ricordare che il mercato di Legnano è piuttosto caro rispetto ai mercati in zona, sicuramente non è un fatto favorevole per chi si trova già in difficoltà dovendo stare su una piazza dove si lavora male perché c’è bisogno di una riorganizzazione».
«Mi dà da pensare è che ci siano voluti otto mesi per arrivare a presentare il questionario – ha concluso il consigliere -: c’è stato fondamentalmente un buco da maggio a novembre (dovuto alla scelta di effettuare il sondaggio fuori dal periodo estivo, quando il campione analizzato poteva non essere rappresentativo, e di non sovrapporlo alla fiera del 1° novembre e al carico di lavoro extra che comporta la Polizia Locale, come ha spiegato l’assessore alla partita, ndr). Avete portato il questionario, devo dire ben fatto, guarda caso qualche giorno dopo il deposito di questa interrogazione, quando sicuramente erano già pronti. L’interrogazione serve proprio per chiedervi di non perdere altro tempo, perché comporta un decadimento ulteriore del mercato e un impegno maggiore recuperare una situazione che diventa sempre più ardua».
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