Pronto soccorso sempre più affollato a Legnano: “Attese di sei ore sono diventate la normalità”
Il pronto soccorso di Legnano gestisce ormai quotidianamente una media di accessi giornalieri di oltre 150 pazienti, toccando anche punte intorno ai 200 accessi
In sala d’aspetto cittadini che restano per ore in attesa di cure. Dall’altra parte del bancone, medici, infermieri e operatori sanitari esausti, con alle spalle turni sfiancanti dovuti alle carenze di organico. La situazione al pronto soccorso di Legnano, struttura di riferimento per casi di urgenza ed emergenza nel territorio e non solo, è ormai sempre più difficile proprio per la mancanza di personale: problema che peraltro mette in sofferenza anche altri reparti dell’ospedale di via Giovanni Paolo II e che ormai da tempo viene denunciato tanto da sindacati e lavoratori quanto dai pazienti, senza che però, almeno per ora, siano state trovate soluzioni strutturali adeguate.
Per rendersene conto basta aprire dallo smartphone Salutile, l’app che permette di monitorare il grado di affollamento dei pronto soccorso: i dati forniti dall’applicazione, infatti, parlano ormai quotidianamente di un numero di pazienti, tra quelli in attesa e quelli già in fase si trattamento, che parte da un minimo di 70 per arrivare a superare la tripla cifra, con una media di accessi giornalieri che supera le 150 persone, toccando anche punte intorno ai 200 ingressi. Il problema non si ripercuote solo sul tempo che i pazienti trascorrono in sala d’aspetto, che per i codici verdi arriva in alcuni casi fino a 12 ore, ma anche sulla presa in carico da parte dei reparti, che può richiedere fino a tre giorni di attesa:
Proprio pochi giorni fa avevamo denunciato le difficoltà cui quotidianamente il pronto soccorso di Legnano, come quasi tutti i pronto soccorso italiani, deve fare fronte con il racconto di una “tranquilla notte di paura” trascorsa tra le barelle del ps. Le segnalazioni, però, continuano ad arrivare. Come quella indirizzata a LegnanoNews da una mamma legnanese, che ha raccontato una “disavventura” serale vissuta in prima persona: «Alle 22.30 mi reco in PS con mio marito, su consiglio della guardia medica, per il mio bimbo che aveva una brutta influenza con temperatura che superava i 40 gradi resistente alla tachipirina – scrive la lettrice -. Dopo il triage veniamo inviati al reparto di pediatria, dove troviamo il pronto soccorso pediatrico con moltissimi bambini (una ventina circa) in attesa. Dopo mezz’ora, alle 23.30, un’infermiera su mio sollecito esce dal reparto per misurare la temperatura a mio figlio, che nel frattempo era salita a 41. Gli viene somministrata tachipirina e mi danno del ghiaccio da applicare sulla fronte e sull’inguine. Alla fine, nonostante i numerosi solleciti e le richieste di aggiornamento sui tempi di attesa (“Signora deve aspettare, siete tutti in codice verde”), veniamo ricevuti dalla dottoressa alle 3.30 del mattino e inviati alla pediatra curante senza nessuna terapia. Per quanto mi riguarda non voglio smettere di avere fiducia nelle nostre istituzioni ospedaliere, ma credo che, sulla base anche degli ultimi tragici eventi accaduti proprio a Legnano riguardanti un bambino, forse una maggior cura in determinati reparti così “delicati” sarebbe d’obbligo».
Tra la segnalazione arrivate in redazione c’è anche quella di Mirko. «La sera del 28 novembre ho atteso circa due ore che mia mamma 75enne venisse presa in carico in sala medicina, per uno stato di forte ipertensione – ci scrive -, mentre davanti a noi c’erano persone che attendevano da oltre sei ore. Ho chiesto informazioni all’infermiere di turno che, candidamente, mi ha segnalato che questa, da tempo, è la normalità e che quindi noi avremmo dovuto attendere almeno altre quattro ore. Ma la Lombardia non è la Regione che vanta una presunta eccellenza in ambito ospedaliero, sbandierata ad ogni appuntamento elettorale? Chi guida il nostro ospedale non si vergogna nemmeno un po’?».
Un altro contributo è stato inviato alla redazione da Luciano Turcato, che critica la gestione e l’organizzazione del Pronto Soccorso «con poco personale medico ed infermieristico che fanno, va dato atto, letteralmente salti mortali. Personalmente, altro che 6 ore di attesa. Il giorno 11 novembre mi sono recato in pronto soccorso alle ore 8,53 e sono stato chiamato alle ore 21.20: oltre 12 ore di attesa. Sarebbe questa l’eccellenza della Sanità Lombarda? Cosa fa la Direzione Sanitaria»
Una “tranquilla notte di paura” in pronto soccorso a Legnano
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