Con una cerimonia religiosa sempre sentita e partecipata nella basilica di San Magno, questa sera, lunedì 21 novembre, è stata celebrata dai Carabinieri del Comando di Legnano l’annuale ricorrenza della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. Nutrita la presenza delle autorità di tutto il territorio, così, al termine della celebrazione,  il Maggiore Alfonso Falcucci ha ritenuto giusto sottolineare come «questa partecipazione è un forte segnale di condivisione dello spirito di servizio che ci accomuna e ci responsabilizza verso la comunità che serviamo, comunità popolosa, accogliente e laboriosa».

Il comandante Falucci ha avuto anche un pensiero per il prevosto mons. Angelo Cairati: «Lo ringrazio soprattutto per aver colto l’essenza della commemorazione della Virgo Fidelis, momento in cui ci stringiamo ai famigliari dei carabinieri caduti in servizio nella lotta contro le  avversità della vita». E qui il ricordo, oltre al capitano Ferilli, medagli d’oro al valoro militare, è andato ad Angelo Carones, deceduto in un incidente stradale, a Luca Palazzi, scomparso per una grave malattia, a Saverio Cirillo, vittima di un incidente di montagna.

«L’auspicio – così ha concluso il Maggiore Falcucci – è indirizzato alla Virgo Fidelis perchè diventi per questa comunità un appuntamento fisso e una occasione di preghiera, di condivisione ed anche di convivialità».

Durante la messa, arricchita dalle voci del coro Ars Nova di Cerro Maggiore, mons. Cairati aveva invitato a pensare alla Virgo Fidelis come un momento utile per non perdere la nostra umanità: «Elevo questa preghiera – così il nostro prevosto e decano di Legnano – per ogni singolo carabiniere qui presente e per quelli che ora sono in servizio a tutela della legalità e dell’ordine pubblico. Ma non dimentico chi tra voi ha un incarico politico, dirigenziale, nelle scuole, negli ospedali, nei tribunali, nell’associazionismo, nel volontariato e nel Palio. E vi supplico, non perdete la vostra umanità nemmeno di fronte alla insensatezza di molti, alla pigrizia mentale di altri, alla cattiveria di alcuni, alle false accuse diffuse sui social. Non arrendetevi, non consegnato loro la vostra umanità, tenetevela stretta».

Infine il pensiero, così profondamente apprezzato dal Maggiore Falcucci,  verso i giovani carabinieri scomparsi di recente e a quelli in congedo, defunti: «Chiedo a Dio -la conclusione di “don Angelo” – di accoglierli nella sua luce e di donare la pace del cuore ai familiari».

Virgo Fidelis

Il culto alla Virgo Fidelis quale patrona dell’Arma ha avuto origine subito dopo l’ultimo conflitto mondiale. L’11 novembre 1949, Papa Pio XII, accogliendo l’istanza dell’Ordinario militare dell’epoca Carlo Aberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria Vergine Fedele patrona dei Carabinieri, fissando la celebrazione della ricorrenza il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber, fatto d’armi tra i più cruenti della campagna d’Africa. Quel giorno del 1941 infatti, un intero battaglione
Carabinieri si sacrificò nella strenua difesa, protrattasi per tre mesi, del caposaldo di Culqualber, eroico gesto che valse la seconda medaglia d’oro al valor militare alla bandiera dell’Arma dei Carabinieri, dopo quella ottenuta in occasione della prima guerra mondiale.