Legnano, non passano le mozioni contro l’Area B a Milano
Le mozioni sono state presentate dai gruppi di Lega e Fratelli d'Italia per chiedere la sospensione del provvedimento, definito «una misura razzista»
Bocciate in consiglio comunale a Legnano le mozioni presentate dai gruppo di minoranza della Lega e di Fratelli d’Italia contro l’entrata in vigore di Area B. Il provvedimento chiedeva la sospensione del divieto di circolazione per tutte le auto a benzina di categoria fino a Euro 2 e per le Euro 4 e 5 diesel, anche in presenza di filtro antiparticolato, in un’area che copre oltre il 70% del territorio di Milano. Una richiesta passata in quasi tutti i consigli comunali del territorio, anche quelli guidati da liste civiche di centrosinistra, ma che non ha avuto il voto favorevole della maggioranza arancione guidata dal sindaco Lorenzo Radice. I consiglieri del centrosinistra non l’hanno fatta passare convinti della bontà della misura, finalizzata a contrastare l’inquinamento, pur consapevoli che l’area B «deve essere abbinata a un potente investimento sul trasporto pubblico». «Come consiglieri del Pd – ha precisato la capogruppo Sara Borgio – avevamo presentato una nostra mozione sul tema ma non è stato possibile inserirla in questo ordine del giorno: la discuteremo nella prossima seduta».
Oltre alla sospensione dell’Area B, la Lega con la sua mozione chiedeva di individuare parcheggi di interscambio per i pendolari e di applicare tariffe agevolate per studenti, lavoratori e cittadini che hanno necessità di andare in determinate zone di Milano, al fine di incentivare l’uso dei mezzi pubblici: «Quello dell’area B – ha detto la consigliera (Lega) Daniela Laffusa – è un provvedimento classista e razzista, che mette in difficoltà chi lavora senza risolvere il problema dell’inquinamento. A Milano ci sono ancora 800 edifici riscaldati con le caldaie a carbone. Perchè su questo non vengono fatti provvedimenti?». Analoga, nella sostanza, anche la mozione presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che oltre alla sospensione della misura anti-inquinamento chiedeva di aprire un tavolo di confronto con tutti i Comuni dell’area Metropolitana per individuare soluzioni condivise che coinvolgano tutte le istituzioni coinvolte.
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